Intratteniamoci col
cielo
(di
Felice Celato)
Dunque è tempo di farsi gli auguri di
Pasqua. Ho pensato di farlo con una esortazione di Pavel Florènskij, da Non dimenticatemi. Lettere dal Gulag del grande matematico, filosofo e sacerdote russo,
citata da papa Benedetto XVI nella festa dell’Ascensione del 2010.
Osservate
più spesso le stelle.
Quando
avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del cielo. Quando vi
sentirete tristi, quando vi offenderanno… intrattenetevi col cielo. Allora la
vostra anima troverà la quiete.
Quando avremo attraversato la “terra di nessuno” del Sabato Santo,
Pasqua di Risurrezione sarà il tempo giusto per alzare gli occhi, per portare
tutto il resto sotto la loro linea e per fissarli dove tutto – oltre il poco che vediamo – è Ragione, Amore, Misericordia e Giustizia.
Intratteniamoci
col cielo, almeno per
un po' nel giorno di Pasqua e poi, regolarmente, in ognuno dei giorni che
seguiranno: farà bene, come dice Florènskij, alla nostra anima; ma anche alla
nostra mente che vi troverà la vera misura di tutto e la luce che tutto
schiarisce.
Buona Pasqua a tutti: a coloro che
(senza loro merito) sentono la forza rigenerante della Risurrezione e si
riconoscono nei sensi che essa genera; ma anche a coloro che (senza loro
demerito) li considerano una favola bella che i vecchi amano raccontarsi sul
fare della sera, solo perché si vanno esaurendo le loro energie; anche le
favole belle possono far bene se almeno le si sa ascoltare e se si riesce a
cogliere – per almeno dubitare che si tratti di favole – il lampo di luce che
emana la Risurrezione negli occhi di coloro che le credono vere
Roma, 30 marzo 2018
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