Incontri surreali
(di Felice Celato)
Sarà, forse, perché – come
insegna Romano Guardini – la luce ed il calore sono i nostri unici (e,
ovviamente, per natura insufficienti) sensi fisici della divinità di Dio; o perché
l’inverno è stato a lungo umido e scuro; o perché ogni anno agogno il caldo e la luce; fatto sta che stamane – non ostante tutto il resto – mi sono sentito
confortare dal primo alito di primavera che, nella luce del mattino, ha accompagnato
di tepore i miei cinquemila passi mattutini.
E, dunque, con la migliore
disposizione d’animo (ripeto: non ostante tutto il resto) ho affrontato anche stamane
le inevitabili e spesso piacevoli “curiosità” del camminare, rimuginando, fra
la gente.
Lo scenario: la centralissima
Piazza di Torre Argentina; un anziano barbone, calzoni e mutande calate, col
sedere al vento proprio sopra il punto dove il divo Cesare fu assassinato dai
repubblicani congiurati (giusto 2062 anni fa, nelle idi di marzo del 44 a.C.),
si grattava furiosamente, come in preda a delicati ma irresistibili pruriti.
Mi sembrò doveroso andare alla
vicina farmacia, farmi dare una pomata antiprurito di pronto soccorso e recarla
all’anziano barbone. Questo, in un italiano anche raffinato, mi ha esposto le
tre (surreali) ragioni del suo rifiuto di servirsi della pomata: (1) tutte le medicine che si comprano in
farmacia sono false ( lì per lì l’argomento mi parve non privo di un suo
contemporaneo pregio, quasi come fosse di un aspirante ad un posto di rilievo
in questo nostro buffo paese, magari un anti-pom invece di un anti-vax); (2) le pomate sono medicine da donna ( anche
qui, pensando alle mie pomate anti-solari per il capo calvo, ho dovuto
ammettere che, effettivamente, un po' poco virili sono sempre sembrate anche a me, che pure sono tenuto a farne uso);
(3) e poi – concludeva perentorio – non me le sono mai messe da giovane e me le
metto ora da vecchio? (confesso che questa terza argomentazione del diniego
– la pomata come medicina giovanile – mi ha convinto meno delle altre).
Come che sia, se qualcuno, uomo o
donna, giovane o anziano, sente il bisogno di una pomata, per favore si faccia
vivo; io non la uso….. sapete, non sono più in età da pomate.
Roma 14 marzo 2018
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