Vasi comunicanti
(di Felice Celato)
Traggo
dal volume Globalizzazione addio? a
cura di Mario Deaglio (XXI rapporto
sull’economia globale e l’Italia, del Centro di Ricerca Luigi Einaudi,
edito da Guerini e Assiciati, 2016) i dati (arrotondati) per questa
interessante tabella sulla distribuzione dei PIL di tutto il mondo:
Aree economiche
|
Quota PIL 2000
|
Quota PIL 2015
|
Variazione
|
USA
|
31
|
24
|
- 7
|
Unione Europea
|
26
|
22
|
- 4
|
Cina
|
4
|
15
|
+ 11
|
Giappone
|
14
|
6
|
- 8
|
Russia
|
1
|
2
|
+ 1
|
Resto del mondo
|
24
|
31
|
+ 7
|
TOTALE MONDO
|
100
|
100
|
0
|
In miliardi di $
|
33.304
|
73.171
|
+ 39.867
|
Mini-commento:
tutto sommato, il mondo in questi 15 anni (e non ostante la crisi del 2008) non
ha fatto male; ha “solo” più che raddoppiato il suo PIL, cioè la sua produzione di ricchezza annua. A prevalente vantaggio di chi?
Cina e resto del mondo. I vasi comunicanti dell’economia mondiale globalizzata
fanno crescere chi era povero e “impoveriscono” chi era ricco. Nulla di strano,
secondo me. Forse (pacificamente) inevitabile.
Roma
26 febbraio 2017
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