Il N.U.E.
(di
Felice Celato)
Le
stime dell’UE sulla produzione di ricchezza nel 2017 (variazioni attese del
PIL) sono appena uscite e vale la pena di dargli un’occhiata: dei 28 paesi
dell’Unione (dunque, UK ancora compreso), per 2 (Romania e Lussemburgo) si
prevede una crescita superiore o uguale al 4%; per 6 paesi (Malta, Ungheria,
Irlanda, Polonia, Croazia e Slovenia) la crescita prevista è superiore o uguale
al 3%; per 11 paesi ( Repubblica Slovacca, Lituania, Bulgaria, Lettonia,
Grecia, Repubblica Ceca, Cipro, Svezia, Spagna Estonia e Paesi Bassi) la
crescita prevista è superiore o uguale al 2%; per 8 paesi (Portogallo, Germania, Austria, UK,
Danimarca, Francia, Belgio e Finlandia) la crescita attesa è superiore
all’1%. Per un solo paese è prevista una
crescita inferiore all’1%. E questo paese è – ovviamente buon ultimo – l’Italia, dove il partito di governo, per
consolarsi e darci nuove speranze, sta discutendo, con argomenti nobili,
interessanti e stimolanti, se passare i prossimi mesi in campagna elettorale,
magari previa una bella scissione, che fa sempre bene in questi tempi di troppa
concordia. Ah! dimenticavo: l’UE prevede, inoltre, che in questo luminoso 2017 ci
attende anche un ulteriore aumento del debito pubblico (al 133,3% del PIL) e della
disoccupazione (all’ 11,6%).
Nel
frattempo – leggo dai giornali – abbiamo festeggiato il lancio del NUE (Numero
Unico per l’Emergenza), il 112, che porta ad unità (mi pare di capire) i punti
di riferimento a disposizione dei cittadini in caso, appunto, di emergenza. Ottima
cosa, credo; se è compresa anche l’emergenza psichiatrica, poi, è facile prevedere un grande successo!
Roma
14 marzo 2017
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