Un manuale prezioso
(di Felice Celato)
Qualcuno
dei miei (per fortuna pochi, ma buoni!) lettori si meraviglierà del fatto che
oggi senta la necessità e l’opportunità (e anche l’urgenza) di segnalare, qui,
un manuale; o meglio: quello che a me appare un manuale, essendo invece un
repertorio utilissimo (mai come in questo periodo di confusione e di pensiero rumoroso
e modaiolo) di brani di un pensiero profondo espresso con parole pesanti e, ad
un tempo, delicate. Di questo “Manuale” (articolato nell’ordine alfabetico delle
parole-chiave) è uscito per ora solo il primo volume (dalla lettera A alla
lettera L, editore Fede e Cultura, 2016, disponibile in e-book); si tratta del Dizionario
antologico dottrinale di Benedetto XVI , a cura di Pedro Jesus Lasanta, da
sfogliare leggendone un pezzo ogni giorno, come antidoto alla banalità: attingere al magistero di Benedetto XVI –
vero Padre della Chiesa della nostra epoca – ora anche con l’ausilio di questo
libro, è indispensabile per camminare sicuri, nella sostanza della fede, nella
sicurezza della dottrina, nella certezza, che apre alla missione, della vera
identità del cristiano. Così scrive Stefano Fontana nella sua prefazione.
Il curatore dell’edizione Italiana (Livio Matiz) chiarisce il senso di questa
raccolta: ho cercato di pormi nella
posizione di un ipotetico cattolico “medio”, che mai riuscirà a leggere o ascoltare
tutti i testi del Magistero petrino… per fornire, anche al cattolico “medio”,
un valido strumento per iniziare la conoscenza del magistero di Papa Benedetto
XVI. O anche solo per coltivarla (visto che io l’ho sempre seguita con
passione), come si coltiverebbe una fonte dalla quale sgorga un’acqua che, per
temperatura e salinità, ci pare più gustosa.
Sicuramente
ci sarà qualcuno che troverà da ridire sul fatto che, mentre è così abbondante
la comunicazione quotidiana del Papa Francesco, si proponga la rilettura di un
papa così diverso e così…..fuori moda
come Benedetto XVI. Beh! Che volete farci, ognuno ha i “suoi” papi, né più né
meno di come ognuno ha i “suoi” santi cui si riferisce per la cura della sua
spiritualità. E io mi trovo così bene fra le pagine del pensiero del papa
tedesco da farvi ricorso ogni volta che cerco di capire la fede e di leggere il
mondo alla luce della fede.
Per
la natura del volume, non avrebbe senso tentarne una sintesi (anche perché io
ho solo cominciato a sfogliarlo!). Basterà – per dare un’idea del suo contenuto
– citare qui una voce fra le tante (quasi 2500 in questo primo volume), tratta
da un discorso di Benedetto XVI letto a Bressanone, per l’Angelus domenicale
del 10 agosto 2008:
Nonostante
le apparenze, il Signore cura la sua Chiesa. Il Vangelo della Domenica odierna
ci riporta, da questo luogo di riposo, alla vita quotidiana. Racconta come,
dopo la moltiplicazione dei pani, il Signore va sulla montagna per rimanere
solo con il Padre. Intanto, i discepoli sono sul lago e con la loro misera
barchetta faticano invano a tener testa al vento contrario. Forse già
all’evangelista questo episodio è apparso quale un’immagine della Chiesa del
suo tempo: come questa barchetta, che era la Chiesa di allora, si trovava nel
vento contrario della storia e come sembrava che il Signore l’avesse
dimenticata. Anche noi possiamo vedervi un’immagine della Chiesa del nostro
tempo, che in molte parti della terra si trova a penare per avanzare nonostante
il vento contrario e sembra che il Signore sia molto lontano. Ma il Vangelo ci
dà risposta, consolazione e incoraggiamento e al tempo stesso ci indica una
via. Ci dice, infatti: sì, è vero, il Signore è presso il Padre, ma proprio per
questo non è lontano, ma vede ognuno, perché chi è presso Dio non va via, ma è
vicino al prossimo. E, in realtà, il Signore li vede e nel momento giusto viene
verso di loro. E quando Pietro, andandoGli incontro, rischia di annegare, Egli
lo prende per mano e lo riporta in salvo, sulla barca. Anche a noi il Signore
porge continuamente la mano: lo fa mediante la bellezza di una Domenica, lo fa
mediante la liturgia solenne, lo fa nella preghiera con cui ci rivolgiamo a
Lui, lo fa nell’incontro con la Parola di Dio, lo fa in molteplici situazioni
della vita quotidiana. Egli ci porge la mano. E soltanto se noi prendiamo la
mano del Signore, se ci lasciamo guidare da Lui, la nostra sarà una strada
giusta e buona.
Roma, 5 giugno 2016
Nessun commento:
Posta un commento