domenica 5 giugno 2016

Letture

Un manuale prezioso
(di Felice Celato)
Qualcuno dei miei (per fortuna pochi, ma buoni!) lettori si meraviglierà del fatto che oggi senta la necessità e l’opportunità (e anche l’urgenza) di segnalare, qui, un manuale; o meglio: quello che a me appare un manuale, essendo invece un repertorio utilissimo (mai come in questo periodo di confusione e di pensiero rumoroso e modaiolo) di brani di un pensiero profondo espresso con parole pesanti e, ad un tempo, delicate. Di questo “Manuale” (articolato nell’ordine alfabetico delle parole-chiave) è uscito per ora solo il primo volume (dalla lettera A alla lettera L, editore Fede e Cultura, 2016, disponibile in e-book); si tratta del Dizionario antologico dottrinale di Benedetto XVI , a cura di Pedro Jesus Lasanta, da sfogliare leggendone un pezzo ogni giorno, come antidoto alla banalità: attingere al magistero di Benedetto XVI – vero Padre della Chiesa della nostra epoca – ora anche con l’ausilio di questo libro, è indispensabile per camminare sicuri, nella sostanza della fede, nella sicurezza della dottrina, nella certezza, che apre alla missione, della vera identità del cristiano. Così scrive Stefano Fontana nella sua prefazione. Il curatore dell’edizione Italiana (Livio Matiz) chiarisce il senso di questa raccolta: ho cercato di pormi nella posizione di un ipotetico cattolico “medio”, che mai riuscirà a leggere o ascoltare tutti i testi del Magistero petrino… per fornire, anche al cattolico “medio”, un valido strumento per iniziare la conoscenza del magistero di Papa Benedetto XVI. O anche solo per coltivarla (visto che io l’ho sempre seguita con passione), come si coltiverebbe una fonte dalla quale sgorga un’acqua che, per temperatura e salinità, ci pare più gustosa.
Sicuramente ci sarà qualcuno che troverà da ridire sul fatto che, mentre è così abbondante la comunicazione quotidiana del Papa Francesco, si proponga la rilettura di un papa così diverso e così…..fuori moda come Benedetto XVI. Beh! Che volete farci, ognuno ha i “suoi” papi, né più né meno di come ognuno ha i “suoi” santi cui si riferisce per la cura della sua spiritualità. E io mi trovo così bene fra le pagine del pensiero del papa tedesco da farvi ricorso ogni volta che cerco di capire la fede e di leggere il mondo alla luce della fede.
Per la natura del volume, non avrebbe senso tentarne una sintesi (anche perché io ho solo cominciato a sfogliarlo!). Basterà – per dare un’idea del suo contenuto – citare qui una voce fra le tante (quasi 2500 in questo primo volume), tratta da un discorso di Benedetto XVI letto a Bressanone, per l’Angelus domenicale del 10 agosto 2008:
Nonostante le apparenze, il Signore cura la sua Chiesa. Il Vangelo della Domenica odierna ci riporta, da questo luogo di riposo, alla vita quotidiana. Racconta come, dopo la moltiplicazione dei pani, il Signore va sulla montagna per rimanere solo con il Padre. Intanto, i discepoli sono sul lago e con la loro misera barchetta faticano invano a tener testa al vento contrario. Forse già all’evangelista questo episodio è apparso quale un’immagine della Chiesa del suo tempo: come questa barchetta, che era la Chiesa di allora, si trovava nel vento contrario della storia e come sembrava che il Signore l’avesse dimenticata. Anche noi possiamo vedervi un’immagine della Chiesa del nostro tempo, che in molte parti della terra si trova a penare per avanzare nonostante il vento contrario e sembra che il Signore sia molto lontano. Ma il Vangelo ci dà risposta, consolazione e incoraggiamento e al tempo stesso ci indica una via. Ci dice, infatti: sì, è vero, il Signore è presso il Padre, ma proprio per questo non è lontano, ma vede ognuno, perché chi è presso Dio non va via, ma è vicino al prossimo. E, in realtà, il Signore li vede e nel momento giusto viene verso di loro. E quando Pietro, andandoGli incontro, rischia di annegare, Egli lo prende per mano e lo riporta in salvo, sulla barca. Anche a noi il Signore porge continuamente la mano: lo fa mediante la bellezza di una Domenica, lo fa mediante la liturgia solenne, lo fa nella preghiera con cui ci rivolgiamo a Lui, lo fa nell’incontro con la Parola di Dio, lo fa in molteplici situazioni della vita quotidiana. Egli ci porge la mano. E soltanto se noi prendiamo la mano del Signore, se ci lasciamo guidare da Lui, la nostra sarà una strada giusta e buona.

Roma, 5 giugno 2016

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