martedì 24 maggio 2016

Spigolature / 4

La vedova di Zarepta
(di Felice Celato)
Appunti dalla camminata mattutina: chiesa di santa Maria in Via, Cappella del Pozzo. Sosta breve, di passaggio. Entra un mendicante, messo proprio male: alto ma curvo, vestito sommariamente, pantaloni da donna a fiori, di cotone, palandrana, ciabatte, faccia segnata da qualche rissa, piedi trascinati pesantemente. Chiede l’elemosina rumorosamente ai devoti di santa Maria del Pozzo (passanti, turisti, yuppies, funzionari della vicina Presidenza del Consiglio, badanti e colf immigrate, qualche signora ben pettinata, un militare in divisa; checché se ne pensi, c’è sempre una vasta umanità che passa dalla Cappella del Pozzo!); tutti lo allontanano (devo dire: garbatamente; "ma stiamo pregando! Dai,  mettiti fuori della chiesa!").
Chiede ad alta voce una bottiglietta d’acqua ( normalmente sono lì a disposizione, oggi non ce n'erano); l’addetto lo allontana ( devo dire: con grazia): "non ce ne sono!"
Il mendicante ripete con voce alta e  impastata: "solo l’ acqua!".
Una orientale, forse una colf o una badante o chissà, si alza, tira fuori dalla sua borsa di plastica una bottiglia di plastica piena a metà di acqua e la porge al mendicante. Poi si mette a piangere.
Fine della scena. Riprendo a camminare. Fuori c’è un vento fresco, oggi; direi anche gagliardo.

Roma, 24 maggio 2016 ( forse il Piave mormora ancora e magari ha ragione)

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