lunedì 2 maggio 2016

Spigolature /1

Appunti da letture
(di Felice Celato)
Un lettore compulsivo (genere al quale appartengo da sempre) raccoglie ogni giorno, qua e là, stimoli che magari vorrebbe discutere con gli amici intelligenti, se ne ha (questo è il caso mio).
Quando questo lettore compulsivo è anche un Camminatore Urbano Rimuginante (C.U.R.) – e anche questo è il mio caso – i vari stimoli che riceve non sempre hanno immediata occasione di mettersi al posto giusto; sicché, rimuginati, restano una specie di appunti mentali che magari torneranno utili quando ci sarà tempo di organizzarli in una considerazione più articolata sui temi che il C.U.R. ha comunque deciso di seguire ordinatamente ( e che qualche volta, per me, quando la materia lo consente,  danno anche luogo ad un post).
Per ovviare a questa asincronia della alimentazione cerebrale, avrei deciso – almeno finché conservo l’abitudine di camminare a lungo – di girare via via queste spigolature (da spigolare che, in senso figurato, secondo il Devoto-Oli, significa “raccogliere da fonti diverse, andare a cercare qua e là”) agli amici che magari troveranno il tempo o la voglia di pensarci sopra (o, forse, di sorriderci sopra).
Comincio dunque da due scampoli di lettura:

da Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione, di S.Allievi e G. Della Zuanna (Laterza, 2016, a pg. 7): Nel primo secolo di Unità nazionale (1861-1961) almeno 25 milioni di Italiani hanno lasciato l’Italia, quasi 700 al giorno. (E in effetti i conti tornano: 25 milioni diviso 36.500 giorni fa, appunto, 684 al giorno, potremmo dire un barcone al giorno per 100 anni).

da Psichiatria e Psicologia di G. Vella (Liviana Medicina, 1994, già citato qui, l’anno scorso): La personalità istrionica può manifestare mitomania o  pseudologia fantastica (narrazione di esperienze immaginarie per lo più favolose, che però si costruiscono su di un iniziale avvenimento reale). L’istrionico finisce per credere, ma in parte, alla realtà della sua narrazione fantasiosa, che soddisfa il suo bisogno di attrarre l’attenzione e farsi valere. (Non vi è capitato mai di incontrarne qualcuno, magari nella vita politica? A me si, anche se non sempre gli funzionava la limitazione di quel ma in parte).

Roma, 2 maggio 2016


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