Numeri e canzoni
(di
Felice Celato)
Da
che mondo è mondo l’età degli uomini si misura in anni, in cicli solari o in
primavere vissute (o in inverni, per i più cupi). E per un amante dei numeri
quale io sono questo dovrebbe essere soddisfacente.
Ma
l’età e anche un po’ la storia mi hanno insegnato che non tutti gli anni sono
uguali, che il mondo intorno a noi cambia a ritmi irregolari e vorticosi e che,
spesso, il numero non rende affatto l’idea dell’intensità degli anni: si pensi solo, per limitarci al "foro" esterno, ai cambiamenti che possono essere maturati fra il 1600 e il 1650 e li si
paragoni a quelli fra il 1950 e il 2000. Così, un numero, che – rapportato alle
aspettative media di vita – potrebbe apparire (temporaneamente) “rassicurante”,
se fosse tradotto in un qualsiasi indice qualitativo potrebbe sgomentare. Il
difficile sta però nel trovare un indice rappresentativo, che “pesi” anche,
appunto, l’intensità oggettiva e soggettiva degli anni, come sarebbe per esempio quello dei Km percorsi da
un’auto, che spesso contano più dell’anno di immatricolazione. Io non l’ho
trovato, questo indice; ma mi pare di poterne approssimare il senso con questo
piccolo esercizio, forse anche divertente: provate a leggere, per esempio, il
testo di una popolare canzone dei tempi in cui siete nati e valutatelo
guardandovi attorno, oggi.
Eccovi,
sempre per esempio, alcuni brani del testo di una popolare canzone che si
cantava, in Italia, pressappoco quando io nascevo (è stata composta prima ma si
cantava ancora sul finire degli anni '40, perché, in fondo, la “sensibilità” del
tempo era rimasta più o meno quella, non ostante la guerra):
Quando Rosa torna dal villaggio
sola sola e mesta in volto,
io la seguo, ma non ho coraggio
io la seguo, ma non ho coraggio
di pregarla a darmi ascolto.
Dolce è la sera e lunga è la via,
Dolce è la sera e lunga è la via,
a
farla insieme men lunga saria.
Son fili d'oro i suoi capelli biondi
Son fili d'oro i suoi capelli biondi
e la boccuccia odora,
gli occhi suoi belli sono neri e fondi
gli occhi suoi belli sono neri e fondi
e non mi guarda ancora.
Ho parlato al nostro buon curato
Ho parlato al nostro buon curato
che m'ha detto: "Figliol mio,
se l'amore in te non è peccato
se l'amore in te non è peccato
sarà pago il tuo desio".
Arde il mio core ma pura è la fiamma,
Arde il mio core ma pura è la fiamma,
amo lei sola, la casa e la mamma.
Son fili d'oro i suoi capelli biondi..etc
E l'ho vista uscir dalla chiesetta
Son fili d'oro i suoi capelli biondi..etc
E l'ho vista uscir dalla chiesetta
con un’aria di mistero,
io le ho porto l'acqua benedetta,
io le ho porto l'acqua benedetta,
m'ha sorriso e non par vero.
"Che buon curato" m'ha detto passando,
ed io le ho chiesto:"Ma quando, ma quando?"
Son fili d'oro i suoi capelli biondi….etc
"Che buon curato" m'ha detto passando,
ed io le ho chiesto:"Ma quando, ma quando?"
Son fili d'oro i suoi capelli biondi….etc
…………
Mentre la stringo lei sussurra: "T'amo",
ed io rispondo: "Io moro"
Mentre la stringo lei sussurra: "T'amo",
ed io rispondo: "Io moro"
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Bene;
e ora la domanda è questa: ma, io, quanti secoli ho?
Roma
5 gennaio 2016
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