venerdì 1 gennaio 2016

Come stiamo andando?

Monitorando il 2016
(di Felice Celato)
Fra Natale e il fine d'anno abbiamo cercato, con due post su questo blog, di individuare le 5 parole che potrebbero fare – sempre secondo il povero parere di chi scrive – del 2016 un anno meraviglioso (le parole per)  e le 5 parole che potrebbero, invece, farne un anno pessimo (le parole contro). E’ del tutto evidente che la scelta ed il senso qui dato a quelle parole può apparire (ed anche, in parte,  essere) arbitrario; ma…arbitrariamente dò per scontato che gran parte di voi sia d’accordo su gran parte di ciò che si voleva dire in quei post.
Ora proviamo a lanciare un’altra delle nostre rubrichette, come lo Stupi-diario per sorridere di ciò che ci sta attorno o il Defendit numerus per aiutarci a restare in contatto coi fatti;  stavolta per monitorare la tendenza dell’anno che comincia rispetto a quegli (arbitrari) canoni di "qualità-attesa" che ci è parso di individuare. La chiameremo, questa rubrichetta, “Come stiamo andando?”.
Avevo pensato di farlo con una tabellina, una specie di pagella su ciò che leggiamo o sentiamo, con l’intento di dare un (arbitrario, beninteso) voto di qualità o di effetto, espresso in numeri. Ma poi mi sono reso conto della difficoltà di gestire un sistema numerico (magari con numeri positivi e negativi) al quale, fra l’altro, non tutti sono avvezzi; ho anche temuto di scimmiottare quegli idioti televoti da cui siamo afflitti; e, infine, ho temuto – lo confesso – di risultare inutilmente supponente.
Ho pensato perciò di farlo in forma democratica (e questo, perbacco, protegge da ogni possibile rilievo!) e con metodo….maieutico, limitandomi cioè, di tanto in tanto, quando se ne presenti l’occasione, a suggerire ai lettori un loro scrutinio di qualità secondo le 5 parole per (perdono, verità, carità, vigilanza e fatica) e le 5 parole contro (fatuità, irragionevolezza, pressappochismo, cialtroneria, condannismo), quando mi paia che qualcosa che abbiamo letto o sentito possa necessitare di una verifica di salubrità, come farebbe una centralina per la rilevazione dell’inquinamento civile o intellettuale del paese.
Certo, le segnalazioni conterranno inevitabilmente una dose di malizia, in qualche modo suggerendo implicitamente un punto di vista critico, sempre rivolto però alle cose che si sentono o si leggono e mai alle persone che le abbiano scritte o dette; ma cercherò, anche nel segnalare qualcosa alla vostra riflessione e al vostro giudizio, di conformarmi al motto Tacitiano sine ira ac studio, cioè senza acrimonia e faziosità preconcetta. Sperando di riuscirci, il che non è sempre facile.
Dunque, cominciamo con un “assaggio”; pare (leggo il virgolettato su Il Foglio di ieri) che il nostro Presidente del Consiglio, nella conferenza stampa di fine d’anno, abbia detto: “Carlo Cottarelli? Voleva ridurre l’illuminazione nelle città. E’ un errore, pensate ad una ragazza di 17 anni che esce di sera. Invece ho chiesto ai sindaci di aumentare i punti luce, la luce è vita”.
Eccoci qua: come stiamo andando? Sono parole per o parole contro? E’ cominciato bene l’anno?
Si dirà: ma l’hai detto tu stesso, si tratta di una cosa detta nel 2015! E’ vero, non ci avevo pensato; vuol dire che non ne terremo conto per il 2016! Auguri, comunque e intanto. Ne abbiamo bisogno!
Roma, 1° gennaio 2016







1 commento: