Il Prosperity index
(di Felice Celato)
Our mission at the Legatum Institute is to create the pathways from poverty to prosperity, by focusing on understanding how prosperity is created and perpetuated. Prosperity entails much more than wealth: it reaches beyond the financial into the political, the judicial, and the wellbeing and character of a nation — it is about creating an environment where a person is able to reach their full potential. A nation is prosperous when it has effective institutions, an open economy, and empowered people who are healthy, educated, and safe.
Così scrive Philppa Stroud (il CEO del Legatum Institute, il think-tank basato a Londra che, dal 2007, svolge annualmente una vasta ricerca sul complessivo benessere dei popoli) nell’introdurre il 13° rapporto dell’Istituto, facilmente (e gratuitamente) scaricabile in rete.
I parametri attraverso i quali viene compilata la graduatoria (l’indagine copre 167 paesi del mondo, costitutivi del 99,4% della popolazione del globo) sono 12, sostanzialmente intesi come segue:
A.Sicurezza: esposizione a conflitti, terrorismo e crimine
B.Libertà personali: diritti, libertà e tolleranza sociale
C.Governance pubblica: controlli e limiti del potere, efficacia delle azioni di governo e diffusione di comportamenti corruttivi
D.Capitale sociale: affidabilità delle relazioni sociali, fiducia pubblica, normativa sociale e partecipazione civica
E.Investimenti: protezione degli investimenti ed accessibilità agli investimenti
F.Condizioni d’impresa: ambiente aperto alla creazione, alla crescita e alla competizione fra imprese
G.Infrastrutture: qualità delle infrastrutture e distorsione dei mercati di beni e servizi
H.Qualità dell’economia: attitudine a generare ricchezza sostenibile ed occupazione
I. Condizioni di vita: ragionevoli qualità della vita, dei servizi di base e delle risorse; connettività
J.Salute: stato medio della salute dei cittadini, sistemi sanitari, tassi di mortalità, fattori di rischio
K.Educazione: preparazione scolastica ai vari livelli ed abilità della popolazione adulta
L.Ambiente: ambiente fisico e suoi effetti diretti sulla qualità della vita e sulla prosperità delle generazioni future
In questo contesto, genericamente e complessivamente indicato come grado di prosperità dei singoli stati, l’Italia risulta al 30° posto nel mondo (più o meno fin dalle prime rilevazioni in discorso) considerando l’aggregazione degli indici (ponderati paritariamente; l’edizione elettronica del documento consente anche di “giocare” cambiando i criteri di ponderazione); certamente, credo, ben al di sotto il grado di nostra auto-stima (per intenderci: dopo Danimarca, Norvegia, Svizzera, Svezia, Olanda, Germania, UK, Irlanda, Austria, Canada, USA, Giappone, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Repubblica Ceca, ed altri 11)
Ma, se si scende ad un minimo di dettaglio, si notano cose interessanti: siamo ben sotto il nostro indice aggregato (30° dei 167 paesi) per Capitale sociale (punto D, dove siamo al 56° posto), per Qualità dell’economia (punto H, dove siamo al 52° posto) e per Ambiente (punto L, dove siamo al 48° posto). Invece siamo assai meglio messi negli indici relativi a Salute (punto J, dove siamo nientemeno che al 17° posto), Condizioni d’impresa (punto F, dove siamo al 25° posto), Condizioni di vita e Sicurezza (punti I e A, dove siamo, in entrambi i casi, al 24° posto, sempre su 167 paesi).Sugli altri 5 indici, infine, siamo di poco sotto il nostro indice aggregato (cioè sotto al 30° posto, con una punta del 40° posto per il punto E, Investimenti).
Un commento… anti-percettivo: leggendo delle sensibilità degli Italiani avevo capito che il problema n. 1 in Italia sia la sicurezza, dove, per la verità siamo assai meglio combinati che in altri campi; la stessa impressione l’ho maturata da tempo “sfogliando” (per la verità con un po' di disgusto) gli indici dei telegiornali (e i titoli dei giornali) nonché le narrazioni politiche prevalenti.
Nessuno – mi pare – si preoccupa, invece, di come siamo messi come Capitale sociale e per Qualità dell’economia, parametri entrambi decisivi per il nostro futuro.
Ah! beh, il futuro può attendere, adesso dobbiamo pensare alle elezioni in Emilia e Romagna: come si schiereranno gli elettori del Movimento 5 stelle? That is the question!, diceva Amleto:Whether ’tis nobler in the mind to suffer, etc. etc. etc.
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