In motocicletta con Dio
(di Felice Celato)
Vi è mai capitato di immaginare di andare in motocicletta con Dio?
Beh! A me, Camminatore Urbano Rimuginante, a me che non amo le moto, è capitato!
(Dicono che il rum abbia qualche blando effetto psichedelico e, ieri sera, da amici ne ho bevuto un po’; non tanto, però, da far temere effetti indesiderati....e nemmeno da far sperare in quelli desiderabili).
Dunque, nel traffico umido e denso di stamattina (c’è Erdogan a Roma e, più del solito, il traffico risente della “visita ufficiale” di un capo di stato) mi affianca per un po’ (io a piedi sul marciapiedi e lui in motocicletta, sul bordo della strada, nel fiume di mezzi che scorreva lentissimo) un motociclista, direi un giovane forse trentenne (con casco). Dietro di lui, sul sedile posteriore, avvinghiata ai suoi fianchi, una bambinetta, direi di 5/6 anni, anche lei col suo caschetto e con addosso un piumino viola: sembrava beata, sorrideva felice di stare abbracciata al padre, sicura in mezzo ad un traffico poco rassicurante, su una strada scivolosa, ciecamente e beatamente fiduciosa nel suo guidatore, il Dio del suo mondo di bambina: Lui sa dove andare, dove portarmi, come guidarmi, Lui non teme di scivolare, Lui sa come districarsi nel traffico denso della giornata; a me basta solo stare avvinghiata ai suoi fianchi.
Chissà perchè, mi è venuta in mente una frase del Vangelo di Matteo (18,3): se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
E per qualche breve passo mi sono sentito come la bambina dal piumino viola....ma il Guidatore aveva una lunga barba bianca. Per qualche breve passo, poi è passato un corteo di auto con sirena.
Roma, 5 febbraio 2018
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