domenica 11 febbraio 2018

Anniversario

11 febbraio 2018
(di Felice Celato)
Quando, solo cinque anni fa, l’11 febbraio 2013, le agenzie di stampa cominciarono a “battere” le parole di Benedetto XVI (Conscientia mea iterum atque iterum coram Deo explorata ad cognitionem certam perveni vires meas ingravescente aetate non iam aptas esse ad munus Petrinum aeque administrandum. Bene conscius sum hoc munus secundum suam essentiam spiritualem non solum agendo et loquendo exsequi debere, sed non minus patiendo et orando. Attamen in mundo nostri temporis rapidis mutationibus subiecto et quaestionibus magni ponderis pro vita fidei perturbato ad navem Sancti Petri gubernandam et ad annuntiandum Evangelium etiam vigor quidam corporis et animae necessarius est, qui ultimis mensibus in me modo tali minuitur, ut incapacitatem meam ad ministerium mihi commissum bene administrandum agnoscere debeam. Quapropter bene conscius ponderis huius actus plena libertate declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV commissum renuntiare ) confesso di essermi commosso. Rinunciava al Ministero Petrino il papa al quale, nella mia vita di fedele, più fortemente mi sono sentito legato (io che di papi ne ho amati molti); pensai che passava la storia, voltando una delle pagine più belle scritte dalla Chiesa e dal suo rapporto col mondo.
Da allora, quasi ogni giorno, ho coltivato la memoria di papa Benedetto leggendo (e, spesso, più volte rileggendo) le pagine nelle quali ha sviluppato la sua profondissima fede, il suo ministero e la sua dottrina lucida e tagliente come un diamante ben lavorato; e nelle quali ha profuso il suo mite sguardo verso l’umanità con passione e rispetto. Il “mondo” (del nostro tempo soggetto a rapide mutazioni e turbato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede) non sempre ne ha riconosciuto la monumentale grandezza: pur amando pensarsi come il mondo della ragione, non ne ha forse nemmeno apprezzato lo sforzo continuo per proclamare l’intima coerenza fra fede e ragione, la vera analogia tra l’eterno Spirito creatore e la nostra ragione creata; e per raccomandarla alla nostra riflessione di fedeli.
Mi piace ricordare oggi questo quinto anniversario accompagnando il  pellegrinaggio di papa Benedetto verso la Casa con un personale augurio di buon cammino, per lui che tanto ci ha insegnato per rendere saldo il passo del nostro.
Roma 11 febbraio 2018


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