domenica 21 gennaio 2018

Defendit numerus / 17

Povertà
(di Felice Celato)
Il Corriere della sera di ieri recava un articolo di fondo di Ferruccio de Bortoli (L’Italia dei poveri invisibili) su un tema che mi appassiona e mi commuove allo stesso tempo: quanto è vasta l’area della povertà in Italia e quanto è “profonda”?
Poiché per una antica deformazione (non solo professionale) non mi è facile percepire un problema senza considerarne la dimensione, ho faticato un po’ a rimettere, in una sintesi unitaria, i numerosi dati analitici che l’Istat produce ogni anno sul tema (Rapporto: La povertà in Italia, ultimo disponibile quello del 13 luglio 2017, riferito ai dati al 31 12 2016).
Ecco la tabella che ho elaborato, spero esattamente [NB: segnalo che i concetti statistici adottati dall’Istat si focalizzano su due distinte misure della povertà, quella assoluta e quella relativa, delle quali ho tentato una unificazione che magari contiene qualche grado di arbitrarietà ma che spero aiuti ad avere una chiara percezione del problema e della sua – impressionante – dimensione. Mi auguro che la chiarezza faccia premio sulla assoluta precisione della ricostruzione]


TOTALE FAMIGLIE ITALIANE
25,8 milioni
100 %
di cui : Non povere
21,3 milioni
82,5%
           Quasi povere 
  1,8 milioni
 6,9%
           Molto povere
  1,1 milioni
4,3%
           In povertà assoluta
  1,6 milioni
6,3%

I dati dell’Istat fissano, per il 2016, al reddito di € 1060 mensili (per una famiglia di 2 persone) la soglia di povertà (che delimita verso l'alto l'area in rosso nella tabella). Il concetto di povertà assoluta, invece, fa riferimento ad uno standard di vita “minimamente accettabile”. I dati, complessivamente stabili nell’ultimo quadriennio, sono ovviamente assai diversificati fra Sud, Centro e Nord Italia.
Il problema mi pare assai serio, per dimensione e profondità (il 10,6 % delle famiglie vive in condizioni di povertà e, in particolare, il 6,3% in condizioni povertà assoluta); quindi merita serie considerazioni per le quali - rassegniamoci - questo pre-elettorale non è, da noi, il tempo adatto.
Roma 21 gennaio 2018




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