Gaudeamus igitur
(di Felice Celato)
Riprendere, almeno ogni tanto, contatto con la sfavillante
realtà politica italiana è cosa doverosa per ogni (buon) cittadino; e farlo
come primo esercizio dell’anno è sicuramente prova di sano orientamento al
futuro e, addirittura, fonte di edificante mortificazione di ogni eventuale superbia: memento, Italice civis, quia es pulvis….etc.etc.
Visto, poi, che siamo in periodo pre-elettorale (NB: si
potrebbe anche non rendersene conto perché in fondo, da noi, lo siamo un po’
sempre; ma lo siamo veramente!) potrebbe anche essere di buon augurio
continuare le feste di capodanno con una classica serie di bòtti….senza stare a guardare troppo per il sottile chi la spara più
grossa.
E così, in questo clima ad un tempo festoso e speranzoso,
eccoci ad un primissimo assaggio di promesse elettorali, nella versione
sviluppata oggi da Il sole 24 ore con
una certa dovizia di numeri (cosa, come sanno i miei lettori, tanto a me
gradita quanto lontana da ogni preoccupazione civica dei nostri concittadini,
specie se versati in politica). Senza mettermi qui a ricapitolarli (del resto
chi vuole ne trova facilmente il dettaglio sul citato quotidiano), possiamo
orientarci con queste poche cifre: complessivamente circa 120/130 miliardi di €
per il ridisegno della fiscalità, per qualche bonus da prorogare, per il reddito di cittadinanza o di dignità, per
la pensione minima a 1000 € e per “l’uscita
dal fiscal compact”. Poiché le varie brillanti
idee si distribuiscono fra le diverse fazioni determinando, talora, delle
sovrapposizioni, ci basterà avere almeno un’idea della classifica dei promettitori: 1° Forza Italia con
un’ottantina di miliardi di promesse, 2° la Lega con una sessantina, 3° il PD
con circa 45 miliardi e 4° il Movimento 5 stelle con una trentina (il totale fa
più di 130 per le già accennate sovrapposizioni). I “dettagli” sulle coperture
sono, come al solito, poco….dettagliati (e assolutamente non sorprendenti):
lotta all’evasione fiscale, aumento di imposte su banche ed assicurazioni,
eliminazioni di agevolazioni fiscali, etc.
A questi 120/130 miliardi di €, andrebbero aggiunti altri 140
miliardi di € fra il 2018 e il 2020 per l’altra brillante idea di abolire la legge Fornero (brillante idea della Lega, cifra invece fornita dal presidente
dell’Inps).
Bene. Questo è il quadro, senz’altro interessante (e
scintillante di buone idee): chi, del resto, sarebbe contrario ad una riduzione
della fiscalità in un paese soffocato dalle imposte? O chi sarebbe contrario a
fissare in almeno 1000 € al mese la pensione minima? O chi potrebbe obbiettare
qualcosa al proponimento di assicurare a tutti un reddito minimo, sia esso “di
cittadinanza” o “di dignità”? Chi non vorrebbe stracciare gli impegni che
abbiamo preso se ci diventano fastidiosi? E dunque perché non compiacerci di
politici così avveduti e sensibili e solleciti del bene comune come quelli che
ci “regalano” questo coacervo di solide promesse? E, quindi, suvvia!, andiamo
gioiosi alle elezioni!
Anzi, tutti in coro, cominciamo l’anno con il famoso inno
della goliardia: gaudeamus igitur iuvenes
dum sumus….vivat et respublica et qui illam regit, vivat nostra civitas… pereat
tristitia, pereant osores…atque irrisores!
Roma 2 gennaio 2018
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