venerdì 5 gennaio 2018

Ancora sul tempo

Età
(di Felice Celato)
Un motivo ci sarà pure: ogni anno, in questo periodo, mi sovviene del passare del tempo.
E poiché - come accade ad ognuno di noi - col tempo invecchio (almeno nel corpo, perché la vecchiezza dello spirito forse proprio non esiste; anzi, talora l’età ti accompagna, per strane vie, verso nuove comprensioni del mondo), come ogni buon vecchio mi viene da guardare al lungo percorso già fatto, piuttosto che al breve tratto che ancora ci aspetta. E ne rivedo le fatiche, le ansie, le gioie, i successi (alcuni magari anche meritati) e gli insuccessi (alcuni magari anche meritati), le nuove anime che mi sono fiorite intorno dal ramo della mia amata famiglia, i vecchi e cari volti che, invece, sono scomparsi, ma solo da questa terra; mi vengono i rimorsi delle molte cose che non sono riuscito a dire o delle molte cose che ho detto e che non avrei dovuto dire (e qualcuna nemmeno pensare), e i rimpianti delle poche cose che avrei voluto ma non sono riuscito a fare.
Il cammino da fare, del quale non conosciamo ancora né la lunghezza né la durezza, è - per chi ci crede ed io sono fra questi fortunati - nelle mani di Dio, sul quale incomberà anche l’onere dell’estremo perdono. Quando me Lo immagino, anche Lui ormai modernizzato nella mia personale iconografia, lo vedo perplesso nella rilettura del Pdf della nostra vita ma già col dito pronto sul tasto Delete: salverà solo un nuovo Pdf per ciascuno di noi, ancora tutto bianco.
Roma, 5 gennaio 2018
P.S.
Ah! eccolo il motivo di cui parlavo all’inizio! Con la vecchiaia, molte cose ci sfuggono! Per fortuna mi viene in mente ora, scrivendo la data: oggi entro nel 70° anno di età   ( cioè ne “compio” 69). E - conoscete le mie manie - allora qualche numero va pure fatto, così...solo per dare una misura al tempo. 
Dunque (i dati INPS riferiti al 2016 li attingo dalla stampa....con tutti i rischi del caso visto che i nostri giornalisti non hanno molta confidenza coi numeri) mentre un neonato può (statisticamente) attendersi di arrivare a 83 anni (85 se femmina), coloro che avevano 65 anni nel 2016 potevano attendersi (statisticamente) di tirare avanti per altri 19 anni (se maschi; 22 se femmine). Comprensibilmente, col decorso del tempo, l’aspettativa di vita si allunga un po’ rispetto agli iniziali 83 anni per i neonati maschi.
Dunque: 65 anni + 19 (di cui 5 già “usufruiti” dagli attuali settantenni) fanno 84 anni; per uno che è entrato nel 70° anno di vita si tratta (statisticamente) di tirare avanti più o meno per altri 14 anni.
Ora questi 14 anni sono giusto il 20% dei 70 trascorsi; il che vuol dire che ho vissuto solo l’83% del tempo (statisticamente) concessomi ( per i pignoli: 70/84 x 100 = 83%)
A giudicare dalle ossa e dalle spese per farmaci (e integratori, sicuramente benèfici ...almeno per i farmacisti) avrei detto di più!

Consoliamoci però: a volte le statistiche ingannano, in un senso o nell’altro, specie nelle materie in cui  decide il Padreterno ( materie che, per nostra fortuna, sono anche.....molte)

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