martedì 7 marzo 2017

Defendit numerus / 13

Guerra e pace
(di Felice Celato)
Che l’Europa stia vivendo, da 70 anni, il più pacifico periodo della sua storia è un fatto, credo, di percezione diffusa; anzi, pensiamoci bene, sovranisti dei miei stivali! E, per una volta, la percezione diffusa non è sbagliata (del resto i miopi vedono meglio - nel nostro caso: credono di veder meglio - ciò che sta vicino e perdono molto di ciò che sta più lontano). Sono certo però che se riuscissimo a dare un’occhiata d’insieme al mondo la nostra percezione ritornerebbe quella di sempre, cioè viziata da quella forma di miopia che la grande diffusione dell’info-emozione (informazione emozionata) genera in quantità industriali, anche presso persone normalmente avvedute e, magari, anche dotate di spirito critico.
Eccomi perciò a segnalare una lettura intelligente (nel senso etimologico della parola, cioè che capisce volendolo). Si tratta di un interessante contributo di Max Roser, un giovane economista e geo-scienziato tedesco della Oxford University che ha dedicato le sue ricerche alla crescita e alla distribuzione delle condizioni di vita nel mondo e che anima il sito Our World in Data (v. link, sotto), a mio giudizio una delle migliori fonti di dati sul nostro mondo, reperibile in rete (fonte già citata qui in Così ci insegna la Cina, il post col quale abbiamo cominciato l’anno).
Lo studio, dal quale attingo - come avrebbe detto Bersani - la lenzuolata di dati che supporta questo post, è ricco di grafici molto eloquenti, che – per le mie deficienze nell’uso dell’info-grafica distribuita in rete – non riesco a travasare qui. Ma una sintesi estrema di qualcuno di essi voglio tentarla lo stesso.
Cominciamo dall’Europa (intesa, qui, in senso geografico, compresa la Federazione Russa):
Somma degli anni passati in guerra da tutti i paesi Europei in ciascun cinquantennio dal 1500 al 2000  (sono comprese, mi pare di capire guardando ai dati più recenti, le guerre con le cosiddette “colonie”):

Cinquantennio 1500-1550
504
Cinquantennio 1551-1600
507
Cinquantennio 1601-1650
453
Cinquantennio 1651-1700
386
Cinquantennio 1701-1750
294
Cinquantennio 1751-1800
209
Cinquantennio 1801-1850
307
Cinquantennio 1851-1900
283
Cinquantennio 1901-1950
326
Cinquantennio 1951-2000
74

Bene. Ora passiamo al mondo intero focalizzandoci solo sul sessantennio fra il 1947 e il 2007; qui possiamo contare il numero annuo dei morti in battaglia: dal picco del 1950 (quasi 600.000 morti, in gran parte nell’area Asiatica Sud-Orientale) alle valli del periodo 2000-07 (curva piatta fra i 20.000 e i 16.000 morti per anno, in gran parte in Medio Oriente e nell’Asia centro-meridionale), passando per un altro picco nel 1971 (380.000 morti, soprattutto nell’Asia sud-orientale e centrale).
Analoghe le tendenze se si includono i cosiddetti morti civili (sul concetto avrei qualcosa da dire, ma lasciamo perdere); molto “confortante” (nello sconforto che ogni genere di morte violenta suscita) il trend macro-storico che parte dal 1400 (lo si può vedere nel sito).
Si dirà, non senza percepita ragione, che, però, negli stessi periodi, le nostre società hanno espresso inaccettabili forme di violenza privata. Errore! Un grafico – stavolta limitato all’Europa Occidentale (stesso autore, stesso sito) – dimostra chiaramente il vero e proprio crollo che hanno subito i dati del tasso omicidiale (numero degli omicidi annui per 100.000 abitanti) dal 1300 ai dì nostri. Qui c’è una nota favorevole per l’Italia: con tutte le distorsioni informative possibili nei dati su orizzonti plurisecolari, si nota che Italy has historically had higher homicide rates than other European countries, but today those rates have reached Northern European levels. E difatti dopo il picco del 1450 (73 omicidi ogni 100.000 abitanti; ma si era in pieno…Umanesimo!) siamo oggi (e già dal 1962) ad 1 omicidio ogni 100.000 abitanti, ormai come Germania, Svizzera, Olanda, Belgio e Francia.
Conclusione, alla Giovenale: defendit numerus (ab omni deliratione).
Roma 7 marzo 2017,  vigilia della Festa della Donna.

Link:
https://ourworldindata.org/war-and-peace/

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