sabato 19 novembre 2016

Delectat numerus

Dei numeri e dei giorni
(di Felice Celato)
In piena nausea da campagna referendaria, depresso dalla qualità  dalle propagande ma, per fortuna, preso da letture non lievi, mi sono distratto per una mezz’ora a riflettere sui numeri e i giorni.
Gli Italiani, si sa, non amano i numeri; ne abbiamo già parlato qui (Defendit numerus / 6 del 14.5.16), segnalando l’agile volumetto di Pagnoncelli (Dare i numeri, EDB, 2016) che mette in risalto le clamorose distorsioni delle nostre percezioni quando immaginiamo una qualche quantità non direttamente tangibile (come lo sarebbero tre mele o quattro pere, che di solito gli italiani sanno contare). Ma – lo ammetto, io che invece li amo (i numeri) – non è sempre colpa loro: il fatto è che, spesso, chi gliene somministra (di numeri) specula sullo iato fra realtà e percezione ed usa qualche numero per mantenerlo largo, anzi spesso per allargarlo a vantaggio della decettività  della percezione.
Come accade alle persone anziane, talora perdo il filo del discorso: perché dicevamo questo? Ah! ecco: per commentare la “celebrazione” del millesimo giorno del governo Renzi; una “celebrazione” importante, anche perché cade il giorno prima della festività di Cristo Re, che evoca – ovviamente – regni eterni, notoriamente però “non di questo mondo”; spero che il nostro Presidente del Consiglio non ci abbia nemmeno fatto caso (…né ci faccia conto).
Bene: allora sono andato a ricercare i numeri dei giorni di vita dei nostri governi. A che fine? direte voi. Nessuno in particolare; così, per innata curiosità quantitativa stimolata dalla "celebrazione";  non certo per tentare di stabilire – se mai ce ne fosse – un rapporto fra durata e qualità.
Per non essere deviato dalla considerazione del più lungo governo della storia d’Italia (quello Mussolini, 7571 gg, pari a 20,7 anni, che certo benefico non fu, nonostante la comprovata stabilità), ho limitato l’indagine al solo periodo repubblicano (escluso il periodo della Luogotenenza): i 63 governi succedutisi dal 1946 ad oggi in Italia sono durati mediamente 407 gg, pari a 1,1 anni.
I 7 governi De Gasperi (quelli della rinascita dell’Italia) durarono complessivamente 2591 gg, mediamente 370 gg. cadauno (anche se uno di essi proprio non ricevette la fiducia del Parlamento), più o meno quanto i 7 Andreotti ma meno dei 5 Moro (mediamente 455 gg cadauno) e più dei 6 Fanfani (mediamente 276 gg cadauno); ma, si sa, erano i tempi dell’instabilità e i governi si cambiavano spesso,  magari solo ruotando i ministri. E difatti, tutti escluso Moro, restarono sotto la “media nazionale”. Della durata, intendo.
I più notevoli, sempre per durata, furono – man a mano che si fecero pressanti le esigenze della stabilità – 2 dei 4 governi Berlusconi (rispettivamente 1412 e 1287 gg) e il primo governo Craxi (1093 gg); il nostro benamato Renzi è (per ora) il quarto fra cotanto senno, con i suoi 1001 gg. oggi, seguito a distanza dal primo governo Prodi (886 gg). Tutti sopra la media. Della durata.
Quando si dice che la quantità non è tutto!
Roma 19 novembre 2016



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