Dei numeri e dei giorni
(di
Felice Celato)
In
piena nausea da campagna referendaria, depresso dalla qualità dalle propagande ma, per fortuna, preso da
letture non lievi, mi sono distratto per una mezz’ora a riflettere sui numeri e
i giorni.
Gli
Italiani, si sa, non amano i numeri; ne abbiamo già parlato qui (Defendit numerus / 6 del 14.5.16),
segnalando l’agile volumetto di Pagnoncelli (Dare i numeri, EDB, 2016) che mette in risalto le clamorose
distorsioni delle nostre percezioni quando immaginiamo una qualche quantità non
direttamente tangibile (come lo sarebbero tre mele o quattro pere, che di
solito gli italiani sanno contare). Ma – lo ammetto, io che invece li amo (i
numeri) – non è sempre colpa loro: il fatto è che, spesso, chi gliene
somministra (di numeri) specula sullo iato fra realtà e percezione ed usa qualche numero per mantenerlo largo,
anzi spesso per allargarlo a vantaggio della decettività della percezione.
Come
accade alle persone anziane, talora perdo il filo del discorso: perché dicevamo
questo? Ah! ecco: per commentare la “celebrazione” del millesimo giorno del
governo Renzi; una “celebrazione” importante, anche perché cade il giorno prima
della festività di Cristo Re, che evoca – ovviamente – regni eterni,
notoriamente però “non di questo mondo”;
spero che il nostro Presidente del Consiglio non ci abbia nemmeno fatto caso
(…né ci faccia conto).
Bene:
allora sono andato a ricercare i numeri dei giorni di vita dei nostri governi.
A che fine? direte voi. Nessuno in particolare; così, per innata curiosità
quantitativa stimolata dalla "celebrazione"; non certo per tentare di stabilire – se mai ce ne fosse – un
rapporto fra durata e qualità.
Per
non essere deviato dalla considerazione del più lungo governo della storia
d’Italia (quello Mussolini, 7571 gg, pari a 20,7 anni, che certo benefico non
fu, nonostante la comprovata stabilità),
ho limitato l’indagine al solo periodo repubblicano (escluso il periodo della
Luogotenenza): i 63 governi succedutisi dal 1946 ad oggi in Italia sono durati
mediamente 407 gg, pari a 1,1 anni.
I 7
governi De Gasperi (quelli della rinascita dell’Italia) durarono
complessivamente 2591 gg, mediamente 370 gg. cadauno (anche se uno di essi proprio non
ricevette la fiducia del Parlamento), più o meno quanto i 7 Andreotti ma meno
dei 5 Moro (mediamente 455 gg cadauno) e più dei 6 Fanfani (mediamente 276 gg
cadauno); ma, si sa, erano i tempi dell’instabilità
e i governi si cambiavano spesso, magari
solo ruotando i ministri. E difatti, tutti escluso Moro, restarono sotto la
“media nazionale”. Della durata, intendo.
I
più notevoli, sempre per durata, furono – man a mano che si fecero pressanti le esigenze della stabilità – 2 dei 4 governi Berlusconi (rispettivamente 1412 e 1287 gg) e il primo governo Craxi (1093 gg);
il nostro benamato Renzi è (per ora) il quarto fra cotanto senno, con i suoi 1001 gg. oggi, seguito a distanza dal
primo governo Prodi (886 gg). Tutti sopra la media. Della durata.
Quando
si dice che la quantità non è tutto!
Roma
19 novembre 2016
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