Limes tolerantiae
(di Felice Celato)
Il limite della sopportazione è quello che mi ha fissato mia
moglie. E in che consiste questo limite al di là del quale diventerei
insopportabile? È il numero massimo delle spedizioni a quel paese che, da
domenica, sono invitato caldamente a non superare quotidianamente. Non posso
cioè mandare a quel paese più di quattro fra gli opinionisti, comunicatori, politici
e assimilati che mi capita di ascoltare o leggere ogni giorno! (Originariamente
si voleva fissarmi il limite di tre ma
ho duramente negoziato di poter arrivare a quattro, minimo vitale, senza, però - qui ho dovuto cedere - diritto al riporto a nuovo, cioè al giorno successivo, di quelli eventualmente
ma improbabilmente non utilizzati il giorno precedente.)
Capirete bene che è veramente dura per chi, come me, esterna
duramente (e spesso ad alta voce) ogni volta che ascolta o legge qualche
grossolanità o, addirittura, qualche bestialità; tanto più che, avendone tempo,
non solo ascolto tutti i giorni e di prima mattina, mentre mi preparo ad
uscire, la dettagliata rassegna stampa che, meritoriamente, fa Radio Radicale,
ma anche, nel corso della giornata, leggo o sfoglio direttamente tre giornali italiani e un
paio di stranieri e ascolto, magari in macchina, un paio di emittenti radiofoniche. Per fortuna
non guardo talk show nè ascolto
telegiornali. Ma talora, per puro masochismo compensativo, leggo i commenti dei lettori sui
giornali via internet.
Perché mi sono ridotto a vedermi imposto questo limite? Si
dirà: perché diventi vecchio e i vecchi, si sa, diventano insopportabilmente insofferenti di
tutto, forse caricaturalmente insofferenti, come il vecchietto di Montesano. Ma
credo (o meglio: amo credere) che ci sia anche una ragione esogena: perché in
Italia - lo diceva qualche tempo fa anche Galli della Loggia - volano troppe
fesserie e, molto spesso, decollano,
prendono il vento e aleggiano sulle nostre teste senza che nessuno abbia
il coraggio di denunciarne, apertis
verbis, la cruda natura.
Sia come sia, fatto sta che oggi,
avendo esaurito già in mattinata il plafond
fissatomi, ho dovuto tacere leggendo che Grillo vuole andare in prigione
per una condanna per diffamazione (peraltro non ancora passata in
giudicato) "come Mandela e
Pertini".
Roma 15 settembre 2015
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