venerdì 11 settembre 2015

Festività ebraiche

Rosh hashanah
(di Felice Celato)

Cade fra due giorni il capo d’anno ebraico (Rosh hashanah, appunto), al quale seguiranno i 10 giorni dell’espiazione che culminano nello Yom Kippur; insomma, per gli ebrei, un periodo equivalente delle nostre feste di fine anno.

Per fare gli auguri ai nostri fratelli maggiori, ai quali tanto deve la nostra cultura, trascriverò qui un breve midrash * sul racconto della Creazione (tratto dal libro Sh’emà Jsra’el, Midrashim dal libro della Genesi, di V. Brosco, Chirico ed.) che sicuramente, per il suo significato, “vale” (come del resto gran parte del patrimonio spirituale ebraico) anche per noi che ebrei non siamo, soprattutto in vista dell’anno della Misericordia che ci attende.

Il Santo, Egli sia benedetto, disse:
“Facciamo un uomo a nostra immagine e somiglianza”
………
Gli angeli erano sorpresi e cominciarono a tremare; alcuni dicevano: “Un uomo? Che aspetto avrà? A che cosa serve?”
Altri obbiettarono: “Signore del mondo, non conviene creare l’uomo: egli peccherà e si allontanerà da Te e non Ti benedirà”.
Disse il Santo, che sia benedetto: “Che importa? Sono Io che lo creo e Io lo perdonerò,  sopporterò e libererò!”
“Ma perché, Signore?” chiese un Angelo.
“Perché è mio figlio” rispose il Santo, che Egli sia benedetto.

Auguri e grazie, fratelli ebrei!
Roma 11 settembre 2015

(*) I midrashim (plurale di midrash) sono racconti pedagogici, tipici della cultura ebraica, spesso una libera ma rigorosa “sceneggiatura” della Sacra Scrittura, nella quale si  è stratificato il lavoro di generazioni di sapienti. Il loro linguaggio è sempre piano, semplice e perciò spesso profondissimo.


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