Rosh
hashanah
(di
Felice Celato)
Cade
fra due giorni il capo d’anno ebraico (Rosh
hashanah, appunto), al quale seguiranno i 10 giorni dell’espiazione che culminano nello Yom Kippur; insomma, per gli ebrei, un periodo equivalente delle
nostre feste di fine anno.
Per
fare gli auguri ai nostri fratelli maggiori, ai quali tanto deve la nostra
cultura, trascriverò qui un breve midrash
* sul racconto della Creazione (tratto dal libro Sh’emà Jsra’el, Midrashim dal libro della Genesi, di V. Brosco,
Chirico ed.) che sicuramente, per il suo significato, “vale” (come del resto
gran parte del patrimonio spirituale ebraico) anche per noi che ebrei non siamo,
soprattutto in vista dell’anno della Misericordia che ci attende.
Il Santo, Egli sia benedetto, disse:
“Facciamo un uomo a nostra immagine e
somiglianza”
………
Gli angeli erano sorpresi e cominciarono a
tremare; alcuni dicevano: “Un uomo? Che aspetto avrà? A che cosa serve?”
Altri obbiettarono: “Signore del mondo, non
conviene creare l’uomo: egli peccherà e si allontanerà da Te e non Ti
benedirà”.
Disse il Santo, che sia benedetto: “Che
importa? Sono Io che lo creo e Io lo perdonerò, sopporterò e libererò!”
“Ma perché, Signore?” chiese un Angelo.
“Perché è mio figlio” rispose il Santo, che
Egli sia benedetto.
Auguri
e grazie, fratelli ebrei!
Roma
11 settembre 2015
(*)
I midrashim (plurale di midrash) sono racconti pedagogici, tipici
della cultura ebraica, spesso una libera ma rigorosa “sceneggiatura” della
Sacra Scrittura, nella quale si è
stratificato il lavoro di generazioni di sapienti. Il loro linguaggio è sempre
piano, semplice e perciò spesso profondissimo.
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