giovedì 3 gennaio 2019

Letture

…..in qualche modo classiche
(di Felice Celato)
La prima buona notizia dell’anno per me è - ogni anno – che il 1° gennaio non escono i giornali; così, fra fine anno e ieri, mi sono ricavato ben 30 ore di (vera) lettura ininterrotta (praticamente non ho fatto altro che leggere!), felice dei due bei libri che ho avuto fra le mani.
Il primo (di Elsa Morante: La storia, Einaudi, 2014) è un classico della letteratura contemporanea Italiana che, fino ad oggi, avevo trascurato, soprattutto in ragione della intensa antipatia per il milieu politico-culturale dell’autrice; a lettura ultimata, riconosco però che La storia ha una dignità narrativa e letteraria notevole: frutto di una certa bulimia narrativa dell’autrice (oltre 650 dense pagine di narrazione sono una prova alla quale difficilmente reggono i miei approcci alla narrativa), il libro racconta tuttavia con penna molto felice la storia commovente e drammatica di una donna e dei suoi due figli stritolati dagli eventi della Roma del periodo 1941-47. Trattandosi di un libro che, per la maggior parte dei miei colti lettori (sicuramente meno prevenuti di me), è forse un classico già ampiamente noto, non spenderò ulteriori parole per raccomandarlo a chi ama il genere del romanzo storico, efficacemente e programmaticamente incarnato da questo ottimo ma lunghissimo racconto.
Sul secondo libro (anch’esso un romanzo storico), invece, mi va di spendere qualche parola in più, perché è un’opera prima di recentissima pubblicazione: di Antonella Prenner, Tenebre – L’ultima disperata battaglia di Cicerone,(SEM, 2018); e perché è, a mio giudizio, un piccolo capolavoro di narrativa storico-letteraria, esaltato da una prosa colta e raffinata, densa di venature elegiache e di memorie di cultura classica, sicuramente degne di essere di tanto in tanto rispolverate. 
Il racconto (di un romanzo trattasi, non ostante il suo stretto radicamento nelle vicende storiche del personaggio Cicerone, sicuramente interessante e per molti aspetti modernissimo) è costituito da una lunga confessione (oltre 360 pagine) che Cicerone rende all’amatissima figlia defunta, Tullia, sulle tormentate vicende politiche che seguirono all’assassinio di Cesare (nelle famose Idi di Marzo del 44 a.C.) fino al 6 dicembre 43 a.C., quando anche Cicerone viene assassinato per incarico di Marco Antonio. 
Cicerone è un membro del Senato, capo morale – riconosciuto come tale – dell’ala conservatrice e repubblicana della società Romana del tempo, uno straordinario e vigoroso oratore di raffinata cultura ed un politico che ha reso molti servigi alla repubblica, tanto da meritarsi l’appellativo di padre della patria. Come senatore, non può che nutrire estreme diffidenze verso ogni forma di tirannia, quand’anche supportata dal popolo (e dalle legioni); e ciò, ancorché Cicerone coltivi in cuor suo opinioni assai diverse sui vari aspiranti alla tirannia del periodo: da Cesare (amato per la sua grandezza, non ostanti le sue riprovate ambizioni di tiranno ), a Marco Antonio (disprezzato profondamente come uomo e detestato come aspirante alla tirannia), a Ottaviano (amato come giovane erede di Cesare e come alternativa ad Antonio ma, anche lui, alla fine, spietato mercanteggiatore di uomini per conseguire il potere).
Come consumato politico e uomo di pensiero, Cicerone non nasconde a sé stesso (e nemmeno alla tenera figlia cui si rivolge) i limiti umani del suo carattere, amante degli onori e delle vigorose battaglie polemiche ma anche timoroso di sé e delle proprie debolezze e fors’anche pavido difronte al pericolo fisico. Ma non esita a riconoscersi un indomito amore per la repubblica e per la res-publica e una viscerale avversione per chi vuole farsene princeps.
L’autrice del libro, prima che recente romanziera, è anche una profonda conoscitrice del mondo e della cultura latina; ma soprattutto sembra aver tratto da queste sue professionali esperienze anche la prosa elegante e a tratti sontuosa, di cui accennavo all’inizio e che rende la narrazione più che piacevole.
Roma  3 gennaio 2019

P.S.: Buon anno a tutti!

Nessun commento:

Posta un commento