domenica 6 maggio 2018

Tempo di inventari?

Tira giò la clèr
(di Felice Celato)
Tira giò la clèr”, pare si dica a Milano per dire “chiudi bottega”.
Mi pare che questo – in tragica metafora – si intenda fare in Italia: il “garante” del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo,  ha rilasciato l’altro giorno a Putsch (un mensile  francese, ampiamente citato da Il sole 24 ore ma, curiosamente, non dal Corriere della sera) un’intervista nella quale riprende il tema dell’Euro (o della “zona Euro”): Ho proposto un referendum per la zona Euro. Voglio che il popolo italiano si esprima. Il popolo è d’accordo? C’è un piano B? Bisogna uscire o no dall’Europa?...In seno al Movimento 5 stelle abbiamo riflettuto su 7 punti come il Patto di bilancio europeo, l’eurobond, l’euro-obbligazione o la condivisione del debito. Se siamo un’unione di paesi, dobbiamo condividere. Perché ci sono due economie, quella del Nord e quella del Sud. E noi, gli Italiani, siamo nel Sud….
Continuo ad attingere da Il sole 24 ore (edizione on line del 4 maggio) le tesi del “garante” (“uno spirito libero” commenta Di Maio, che è uomo d’onore, come direbbe il Marc’Antonio di Shakespeare): Noi non vogliamo governare, noi vogliamo dare alle persone gli strumenti per rappresentarsi da sole…Con la nostra “Rousseau” si fa un referendum ogni settimana senza dover raggiungere un quorum. Vuoi fare un ponte, un asilo, una pista ciclabile? Sì o no? Vuoi eleggere questo qui? Sì o no? Se ci danno i mezzi per farlo, non abbiamo bisogno del potere. Il potere deve essere redistribuito dal basso. Questo è il Movimento 5 Stelle.
Se questa è l’aria che tira nel nostro Paese (come è lecito dedurre dall’innegabile successo elettorale del partito di cui Grillo è il “garante” e non ostanti le diverse rassicurazioni elargite dal “candidato Premier” Di Maio durante queste 9 settimane e mezza di chiacchiere), facciamo come dicono i Lombardi, tiriamo giù la serranda e prendiamoci una vacanza….finché è lecito.
Oppure – forse è meglio e anche meno triste – facciamo come i commercianti romani che la clèr (forse dal francese claire, per dire griglia) la tirano giù a metà, quando fanno gli inventari: i clienti non entrano e gli addetti alle vendite sì, passando sotto la saracinesca, per lavorare a fare l’inventario delle merci a fine stagione. Facciamo l’inventario anche noi, come i commercianti a fine stagione, passando sotto la seracinesca: cosa ci resta per riprendere le nostre attività? Cosa dobbiamo radiare come magazzino invenduto o invendibile, perché passato di moda o rovinato dal tempo, da collocare a bassissimo prezzo, solo per sbarazzarcene (per “svenderlo” come direbbe un sindacalista un po' fesso)? Sarà poco quello che ci resta, bisognerà pure rifare magazzino, ma – porcaccia la miseria! – ci sarà pure qualcosa per la quale vale la pena riaprire a tutta luce la clèr! O no? Sì o no?, direbbe il popolo di Grillo (senza dover raggiungere un quorum)? Se no, vabbè, tiram giò la clèr e buonanotte al secchio!
Roma, 6 maggio 2018




Nessun commento:

Posta un commento