mercoledì 3 maggio 2017

Consolazioni del C.U.R.

Lezioni dallo Zambia
(di Felice Celato)
Mattinata in mezzo a carte non confortanti, qualche bega ambientale da risolvere, primo caldo vero, contapassi insoddisfatto della prima camminata rilevata, sguardo ai giornali più deprimente del solito: c’era di tutto per avviarsi al ritorno dal lavoro col passo pesante e con la testa circonfusa da una nuvola di malumore, più greve di quella che di solito – di questi tempi – circonda il vostro Camminatore Urbano Rimuginante come uno sciame di vespe.
Mi si fa incontro una ragazza (direi meglio: una ragazzona) nera che, in un Italiano disastroso, comincia subito a snocciolare la sua sventura; capisco poco, solo: due gemelli, fame, dorme da un’amica. Le domando: Da dove vieni? Zambia, risponde. Perché sei venuta qui? Ma lei capisce in che modo e risponde: Lampedusa. Ho capito – le faccio – ma, dicevo, perché sei venuta in questo paese mezzo morto?
La risposta: No morto paese, qui gente ha il cuore di Dio.
Qualche soldo trovato nel fondo della tasca, ho ripreso il cammino col passo più lieve. La gente che incontravo mi pareva più luminosa.
Roma, 3 maggio 2017


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