La pecora stanca
(di Felice Celato)
“Quest’anno ci vuole un gran coraggio a scendere” pensa fra sé e sé
il Bambino Gesù di Giannelli (Corriere
della sera di ieri) mentre dalle nuvole getta uno sguardo perplesso sulla
terra che l’attende per l’annuale ritorno.
Eh già! Ci vuole coraggio. Ma per
fortuna all’Atteso, il coraggio, non manca, come non Gli è mai mancato nella
storia dell’uomo – anche in periodi più pericolosi dei presenti – da quando ci
ha detto “Ecco, io sono con voi tutti i
giorni fino alla fine del mondo” (Mt. 26, 20).
E tuttavia, il Natale di
quest’anno mi fa pensare alla nostra stanchezza, alle mani cadenti e alle ginocchia infiacchite (Is. 35, 3) che non
riusciamo a rinfrancare; e allora mi torna in mente una bellissima preghiera di
Sant’Ambrogio (dal Commento al Salmo 118, Quaere
servum tuum, quia mandata tua non sum oblitus; forse l’ho già citata qui,
perché molto spesso la rileggo) della quale vi riporto i passi che mi sembrano i
più adatti a ricordarci il nostro bisogno di essere trovati:
Vieni dunque, Signore Gesù, cerca il tuo servo, cerca la tua pecora
stanca.
Vieni, pastore, cerca come Giuseppe cercava le pecore (Gn. 37,14).
Ha errato la tua pecora, mentre tu indugi, mentre ti aggiri sui monti.
Lascia andare le tue novantanove pecore e vieni a cercare la sola
pecora che ha errato!
Vieni senza cani, vieni senza cattivi operai, vieni senza il servo
mercenario che non sa passare per la porta (Gv. 10. 1-7),
vieni senza aiutante, senza messaggero.
Già da tempo aspetto la tua venuta.
Infatti so che verrai, poiché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.
Vieni non con la verga, ma con carità e in spirito di mansuetudine.
Cercami, perché io ti cerco, trovami, prendimi, portami.
Tu puoi trovare colui che cerchi, ti degni di prendere colui che hai
trovato, ti porti sulle spalle colui che hai preso.
Non ti infastidisce un peso che ti ispira pietà, non ti pesa un
trasporto di giustizia.
Vieni dunque, Signore, poiché anche se ho errato, tuttavia non ho
dimenticato i tuoi comandamenti e conservo la speranza della medicina.
Vieni Signore perché tu solo sei in grado di far tornare indietro la
pecora errante e non rattristerai quelli da cui ti sei allontanato. E anche
loro si rallegreranno del ritorno del peccatore.
Vieni ad attuare la salvezza sulla terra, la gioia nel cielo.
Con questa preghiera, auguro a tutti
di farsi trovare dal Signore che viene.
Roma 22 dicembre 2016
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