Natale 2018
Auguri
(di Felice Celato)
Anche gli anni bui, hanno (per fortuna) il loro Natale; e ogni Natale ha i suoi auguri vicendevoli, che quasi sempre usiamo farci meccanicamente, con parole abituali, sempre uguali e del tutto consunte dall’uso.
Per noi cristiani (per i quali questa festa ha un preciso senso, il senso del Verbo, del Logos, del Senso che si fa carne) vale la pena di riandare con la mente e con l’anima al rigenerante significato dell’Evento che celebriamo, per attingere da esso proprio quel senso che ha cambiato la storia dell’uomo e che ogni giorno potrebbe cambiare la nostra esistenza.
Come augurio di questo nuovo ri-attingimento, invio ai miei lettori alcune parole tratte da un’omelia di Benedetto XVI nella Notte della Natività del Signore del 24 Dicembre 2008.
Colui al quale nessuno è pari, che "siede nell’alto", Questi guarda verso il basso. Si china in giù. Egli vede noi e vede me. Questo guardare in giù di Dio è più di uno sguardo dall’alto. Il guardare di Dio è un agire. Il fatto che Egli mi vede, mi guarda, trasforma me e il mondo intorno a me….Con il suo guardare in giù, Egli mi solleva, benevolmente mi prende per mano e mi aiuta a salire, proprio io, dal basso verso l’alto. Dio si china …Il Creatore che tutto tiene nelle sue mani, dal quale noi tutti dipendiamo, si fa piccolo e bisognoso dell’amore umano. Dio è nella stalla… Ora – ci dice quel Dio che si è fatto Bambino – non potete più avere paura di me, ormai potete solo amarmi.
Il mio augurio per tutti noi è che - nonostante tutto - non abbiamo più paura, perché Dio benevolmente ci prende per mano e ci aiuta a salire; e perché se il Senso si è fatto carne (anche queste sono parole di Benedetto XVI, del 17 dicembre 2008) sì, esiste un senso, ed il senso non è una protesta impotente contro l’assurdo. Il Senso ha potere: è Dio. Un Dio buono…che si è fatto prossimo e ci è molto vicino, che ha tempo per ciascuno di noi, e che è venuto per rimanere con noi.
Roma 24 dicembre 2018
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