domenica 16 luglio 2017

Stupi-diario onirico

La notte del polpo
(di Felice Celato)
Pare che Synthesizing Obama sia un progetto, ormai compiutamente sviluppato dall’Università di Washington, attraverso il quale, mediante l’impiego di un sistema di intelligenza artificiale, sarebbe possibile generare un video realistico nel quale un personaggio (nella fattispecie l’ex Presidente degli USA Obama) pronuncia un discorso perfettamente intonato al lessico e alla oratoria del personaggio stesso. Parimenti, pare che un sistema di intelligenza artificiale sia stato posto in grado di riprodurre un quadro dipinto alla Rembrandt, senza nulla copiare da pre-esistenti opere del grande pittore fiammingo ma adottandone perfettamente lo stile e applicandolo al soggetto che gli si richiede di dipingere.
Suggestionato dalla lettura di queste (spaventose) notizie, stanotte, dopo una cena un po’ impegnativa, nel fresco insolito di una ventilata notte romana, ho lasciato andare la fantasia arrivando a concepire quella che, lì per lì, mi era apparsa un’ottima soluzione per rianimare il deserto della nostra politica: incrociare le due novità tecnologiche per riprodurre, anzi, generare ex novo, un discorso politico di un novello Alcide De Gasperi applicato ai temi che ci occupano (e preoccupano) oggidì. Nella mia suggestionata immaginazione, questa nuova possibilità mi è parsa subito una straordinaria trovata, utile a spazzare via i nanerottoli del nostro politicame, solo con l’ombra mediatizzata di un gigante della nostra storia dell’ultimo secolo. Mi immaginavo i Renzi, i Salvini, le Meloni, i Di Maio, e tutte le altre comparse della nostra quotidiana commedia tragica, ruzzolare travolti dal successo del De Gasperi synthesized.
Purtroppo la suggestione para-onirica è scomparsa alla prima luce dell’alba: e gli italiani dove li metti? mi sono detto. Pensi che i rancorosi italiani dei dì nostri possano lasciarsi convincere da un discorso alla De Gasperi pronunciato dal  synthesized padre della patria, abituato a parlare ai nostri genitori? Per esempio, chessò, che i guastati italiani possano lasciarsi convincere a voltare le spalle agli odierni mercanti di disprezzo e di deficit sentendosi dire (appunto alla De Gasperi) la verità sulle nostre condizioni e indicare le faticose vie per uscirne?
Già, forse no. Forse bisognerebbe anche simulare gli italiani, una specie di synthesized new italian, facendolo (di nuovo) in grado di percepire il reale e di protendersi con determinazione e costanza verso un domani desiderabile.
Ma allora tutto il synthesized scenario sarebbe falso come un video gioco e quella che mi era sembrata, di notte, un’ ottima idea, diventerebbe un ennesimo artificio, in fondo funzionale al rumoroso commercio delle illusioni.
No, non c’è verso di immaginare – nemmeno col concorso dell’intelligenza artificiale – un corso dei prossimi mesi diverso da quello che ci si prepara: grida, menzogne, promesse, illusioni, condite con piccantissimo disprezzo reciproco; nemmeno se, per avventura, riuscissimo a generare un synthesized padre della patria. Ci tocca andare avanti coi nipotastri della parrocchietta.
Roma 16 luglio 2017
PS: un altro filone dell’immaginazione pre-mattutina è stato inevitabilmente quello del synthesized new italian. Tutti quelli ai quali è nota la presunzione intellettuale di chi scrive avranno pensato che lo abbia immaginato con quelle che crede essere le sue (migliori)  features mentali. E infatti, per breve spazio di tempo – lo confesso – così ho immaginato. Anche qui però, con l’alba mi è venuta in sacrosanto soccorso l’ironia: e poi, se potessimo riprogettare tutti gli Italiani sul modello di questo divagatore notturno, chi gli rimarrebbe a contestarlo quotidianamente e a quotidianamente edificarlo dandogli torto su tutto? Effettivamente sarebbe una noia mortale. Questa è stata l’ultima conclusione di quella che inevitabilmente (data la cena un po’ pesante) ho chiamato la notte del polpo; conclusione che ho considerato il segno inconfondibile che la faticosa digestione era terminata.


Nessun commento:

Posta un commento