Impegni
programmatici
(di Felice Celato)
Ho
appreso che, nel 1950, un tale Domingo Tortorelli partecipò alle elezioni
presidenziali Uruguayane con un programma che prevedeva, fra l’altro:
- fontane che erogano latte ad ogni angolo delle strade;
- giornata lavorativa di 15 minuti; e, soprattutto,
- un’autostrada fra Montevideo e Rivera in lieve discesa (per favorire l’economia di carburante) ma in entrambe le direzioni.
Confesso
che il terzo “impegno programmatico”
mi è risultato ad un tempo geniale ed inusitato: di una tale idea non avevo mai
sentito parlare, alle altre per la verità ci siamo più avvezzi, anche da noi.
(Preciso che l’articolo del WSJ sul quale ho trovato questa buffa notizia,
riguardava la Grecia, della quale parleremo – magari seriamente – a vicenda
conclusa)
Pare,
però, che il buon Tortorelli abbia raccolto solo 38 voti; in Uruguay, però!
Forse da noi gli sarebbe andata meglio, almeno oggi!
Roma, 19 giugno 2015
Gli elettori votano la situazione finale a cui vorrebbero arrivare, e non come ci si arrivi.
RispondiEliminaQuindi se io prometto una scuola efficiente, una sanità funzionante, più lavoro per tutti, etc... tendenzialmente sarò eletto.
Le proposte di Domingo hanno superato un poco il limite di credibilità, ma questo limite è molto fragile, probabilmente se avesse inventato una "supercazzola pseudo-scientifica" per giustificare l'autostrada avrebbe avuto più successo...Comunque nel '50 il livello di credibilità di questa promessa è stato evidentemente considerato superato, poi con il passare del tempo il livello di credibilità delle bufale è andato crescendo... Chissà, forse i Domingo Tortorelli di oggi (Italiani, Greci o altro...) possono spingersi un po'oltre ed essere eletti comunque...chissà che non sia già avvenuto...