“Austerità”
(di Felice Celato)
L’altro
mantra del linguaggio
politico-corrente (oltre al già visto “flessibilità”) è “austerità”, o meglio: “basta austerità”,
che vuol dire “non vogliamo più l’austerità!” e quindi, in positivo, suppongo,
vogliamo invece il contrario dell’austerità. Alcuni "maltemponi" (di sinistra ma
non solo) addirittura sono partiti con la raccolta delle firme (credo poi
abortita) per un referendum “stopausterità”.
E’
Natale e quindi lasciamo perdere le domande più inquietanti (ma siamo mai stati
veramente austeri? E se si, in quale senso? Mi si passi il gioco di parole: è
stato austero lo stato?) e i relativi supporti numerici; quindi, solo per
divertirci, appunto in clima natalizio, concediamoci una piccolissima ricerca lessicale, cercando
sul Devoto-Oli i sinonimi e i contrari di “austerità” per meglio penetrare il
senso di questa “cosa” alla quale vogliamo dire un solenne “basta!”. Ve li
trascrivo perché fanno pensare:
Sinonimi:
severità, rigidezza, durezza, fermezza,
rigore, inflessibilità, serietà, gravità, solennità, sobrietà, virtù, moderazione,
frugalità, temperanza, morigeratezza, essenzialità, semplicità, linearità.
Come
vedete, tutte “virtù” di cui nel nostro paese abbiamo, evidentemente, fatto
addirittura indigestione o almeno largo uso, tanto largo da farci desiderare di
fare, finalmente!, il contrario.
E
quindi andiamo ai contrari: tolleranza,
indulgenza, sfarzo, eleganza, raffinatezza, lusso, magnificenza, grandeur.
Bene:
se questa è la ricetta dei nostri politici, io prevedo che avrà molto successo!
Di
nuovo Buon Natale!
Roma
24 dicembre 2014
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