mercoledì 24 dicembre 2014

Stupi-diario delle parole magiche

“Austerità”
(di Felice Celato)

L’altro mantra del linguaggio politico-corrente (oltre al già visto “flessibilità”)  è “austerità”, o meglio: “basta austerità”, che vuol dire “non vogliamo più l’austerità!” e quindi, in positivo, suppongo, vogliamo invece il contrario dell’austerità. Alcuni "maltemponi" (di sinistra ma non solo) addirittura sono partiti con la raccolta delle firme (credo poi abortita) per un referendum “stopausterità”.

E’ Natale e quindi lasciamo perdere le domande più inquietanti (ma siamo mai stati veramente austeri? E se si, in quale senso? Mi si passi il gioco di parole: è stato austero lo stato?) e i relativi supporti numerici; quindi, solo per divertirci, appunto in clima natalizio, concediamoci  una piccolissima ricerca lessicale, cercando sul Devoto-Oli i sinonimi e i contrari di “austerità” per meglio penetrare il senso di questa “cosa” alla quale vogliamo dire un solenne “basta!”. Ve li trascrivo perché fanno pensare:

Sinonimi: severità, rigidezza, durezza, fermezza, rigore, inflessibilità, serietà, gravità, solennità, sobrietà, virtù, moderazione, frugalità, temperanza, morigeratezza, essenzialità, semplicità, linearità.
Come vedete, tutte “virtù” di cui nel nostro paese abbiamo, evidentemente, fatto addirittura indigestione o almeno largo uso, tanto largo da farci desiderare di fare, finalmente!, il contrario.

E quindi andiamo ai contrari: tolleranza, indulgenza, sfarzo, eleganza, raffinatezza, lusso, magnificenza, grandeur.

Bene: se questa è la ricetta dei nostri politici, io prevedo che avrà molto successo!
Di nuovo Buon Natale!


Roma 24 dicembre 2014

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