Spigolature
(di Felice Celato)
Avendo
ripreso a leggere i giornali (cfr post
precedente), eccomi con una buona notizia: il Governo ha dato il via ad una
serie di provvedimenti, per lo più di efficacia media e di realizzabilità media
(come evidenzia Il sole 24 ore di
oggi), ma almeno orientati nel senso giusto (altro che la “sospensione”
dell’IMU!). Bene!
Fra coloro
che guardano con simpatia al “tentativo” di Enrico Letta (e io sono fra questi)
non mancano tuttavia (e io sono fra questi) coloro che trovano fuori tono certe
enfasi “nunciatorie” (c’è ancora tanto, tantissimo da fare, nel senso appena
intrapreso): in particolare ho trovato fuori luogo lo slogan sui ministri del lavoro (che guardano al cuore) e su quelli
dell’economia (che guardano ai numeri); soprattutto se si pensa che al
Ministero del Lavoro c’è un uomo (eccellente, mi dicono) che ha speso un’intera
vita professionale ad occuparsi di numeri! Queste contrapposizioni iper-semplicistiche
vanno bene (forse) nei comizi, non nelle conferenze-stampa di rilievo europeo
(conferenza-stampa Letta/ Barroso); anche perché sono sbagliate e danno una
pessima impressione di questo Paese di “mandolinisti” (come dicevano di noi gli
inglesi, molti anni fa).
Sulla
normativa “anti-Equitalia” rilevo una curiosa deformazione tipicamente
Italiana: l’alleggerimento degli strumenti coercitivi auto-referenziali non può
che essere guardata con favore da un liberale di cultura come io mi sento; ma
mi domando, con curiosità: perché siamo, a livello della cosiddetta “pubblica
opinione”, tanto sensibili su questo tema e contemporaneamente tanto severi su
altri? Non passa giorno in cui non si invochino misure draconiane per reprime
questo o quell’altro comportamento che ci paia solo politically incorrect: gli esempi sarebbero numerosi, ma mi astengo
dal farli per non suscitare risentimenti (che sarebbero anche ingiusti, perché
alcune misure severe su certi argomenti li vorrei anch’io).
Taccio poi,
per carità di patria, le altre baggianate sui pugni sui tavoli o sui bracci di
ferro con la Merkel e simili. Si faccia quel che si deve fare (e si può fare,
perbacco!) e non ci saranno bracci di ferro di sorta da fare. Con nessuno, se
non con noi stessi (vedansi, solo per fare due esempi, l’abolizione delle
province o quella dei tribunali minori).
Infine
segnalo una piccolissima scena surreale: un mendicante, con tanto di cagnolino
e cestino per le monete, che fuma una sigaretta elettronica (Roma, corso
Vittorio, oggi).
Roma, 16
giugno 2013 (è arrivato l’anti-ciclone delle Azzorre!)
Nessun commento:
Posta un commento