domenica 16 giugno 2013

Stupi-diario misto


Spigolature

(di Felice Celato)

Avendo ripreso a leggere i giornali (cfr post precedente), eccomi con una buona notizia: il Governo ha dato il via ad una serie di provvedimenti, per lo più di efficacia media e di realizzabilità media (come evidenzia Il sole 24 ore di oggi), ma almeno orientati nel senso giusto (altro che la “sospensione” dell’IMU!). Bene!
Fra coloro che guardano con simpatia al “tentativo” di Enrico Letta (e io sono fra questi) non mancano tuttavia (e io sono fra questi) coloro che trovano fuori tono certe enfasi “nunciatorie” (c’è ancora tanto, tantissimo da fare, nel senso appena intrapreso): in particolare ho trovato fuori luogo lo slogan sui ministri del lavoro (che guardano al cuore) e su quelli dell’economia (che guardano ai numeri); soprattutto se si pensa che al Ministero del Lavoro c’è un uomo (eccellente, mi dicono) che ha speso un’intera vita professionale ad occuparsi di numeri! Queste contrapposizioni iper-semplicistiche vanno bene (forse) nei comizi, non nelle conferenze-stampa di rilievo europeo (conferenza-stampa Letta/ Barroso); anche perché sono sbagliate e danno una pessima impressione di questo Paese di “mandolinisti” (come dicevano di noi gli inglesi, molti anni fa).

Sulla normativa “anti-Equitalia” rilevo una curiosa deformazione tipicamente Italiana: l’alleggerimento degli strumenti coercitivi auto-referenziali non può che essere guardata con favore da un liberale di cultura come io mi sento; ma mi domando, con curiosità: perché siamo, a livello della cosiddetta “pubblica opinione”, tanto sensibili su questo tema e contemporaneamente tanto severi su altri? Non passa giorno in cui non si invochino misure draconiane per reprime questo o quell’altro comportamento che ci paia solo politically incorrect: gli esempi sarebbero numerosi, ma mi astengo dal farli per non suscitare risentimenti (che sarebbero anche ingiusti, perché alcune misure severe su certi argomenti li vorrei anch’io).

Taccio poi, per carità di patria, le altre baggianate sui pugni sui tavoli o sui bracci di ferro con la Merkel e simili. Si faccia quel che si deve fare (e si può fare, perbacco!) e non ci saranno bracci di ferro di sorta da fare. Con nessuno, se non con noi stessi (vedansi, solo per fare due esempi, l’abolizione delle province o quella dei tribunali minori).

Infine segnalo una piccolissima scena surreale: un mendicante, con tanto di cagnolino e cestino per le monete, che fuma una sigaretta elettronica (Roma, corso Vittorio, oggi).

Roma, 16 giugno 2013 (è arrivato l’anti-ciclone delle Azzorre!)

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