martedì 25 giugno 2013

Minoranze 'in stand-by'

Censis IV
(di Felice Celato)

Si è concluso oggi il ciclo di presentazioni del Censis di cui abbiamo parlato più volte questo mese. Ferma la solita raccomandazione (leggete il documento scaricabile dal sito www.censis.it!), per non appesantire ulteriormente il mood di questi giorni, mi limiterò, stavolta, a citare qualche numero che fa pensare (con qualche letterale citazione dei commenti): l’Italia ha, dopo la Romania, il più basso numero di laureati in Europa (il 13,8%),   il 54% della sua popolazione legge meno di un libro all’anno, solo il 20% degli Italiani “possiede le competenze minime per orientarsi e risolvere, attraverso l’uso appropriato della lingua Italiana, situazioni complesse e problemi della vita sociale  quotidiana” (“una società afasica, che non ha cultura sufficiente, non ha sufficiente istruzione”); ma è il terzo paese al mondo per numero di interventi di chirurgia plastica (“il narcisismo di massa”) e il quarto in Europa per fatturato di videogiochi, quelli “per adulti” crescono, in periodo di crisi, in ragione del 15-18% all’anno (“gli adulti regrediscono in una perniciosa indistinzione di ruoli generazionali”); in Italia aprono 4 imprese specializzate in tatuaggi a settimana e il giro d’affari del settore è dell’ordine degli 80 milioni l’anno (“in fondo, un grido afono per esistere”).
Chi volesse farsi un’idea della qualità della cosiddetta “opinione pubblica” Italiana (che così bene orienta l’azione dei politici, vedasi Stupi-diario di ieri), ha di che riflettere (il commento è mio).
Una nota di speranza: nella società degli inconsapevoli, forse “potrebbero esserci minoranze vitali che sono andate in ‘modalità stand-by’ per non affondare nella mucillagine, nell’attesa di tempi nuovi”. Vi sorprenderà, ma io sono convinto che ci sono (e che non dormono).

Roma 25 giugno 2013

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