mercoledì 21 novembre 2018

Defendit numerus / 26


Futuro o passato?
(di Felice Celato)
Si deve ad un giovane economista italiano (Claudio Baccianti) il lavoro dal quale traggo la tabella che segue, secondo me veramente istruttiva e, purtroppo, chiaramente indicativa delle nostre prospettive.
In sostanza il tema è quello qui più volte accennato ma ora posto in evidenza numerica: quanto denaro pubblico spende per la pubblica istruzione ogni cittadino dei paesi considerati e quanto per interessi sul debito pubblico; in altri termini e più precisamente: quanta spesa pubblica pro-capite è stata dedicata, mediamente nel triennio 2015-17, dai vari paesi oggetto della rilevazione per finanziare la pubblica istruzione e quanta ne viene assorbita dagli interessi passivi generati dai rispettivi debiti pubblici (i dati sono in dollari USA a parità di potere d’acquisto, per gli esperti USA $ PPPPurchasing Power Parity).
Io ho semplicemente ordinato i dati per differenziali calanti (prima i Paesi che hanno maggior margine differenziale fra le due categorie di spesa e poi quelli che ne hanno meno; in termini politici: prima quelli che investono sul futuro e dopo quelli che…"investono" sui deficit accumulati nel passato e nel presente) e li ho esposti in una tabella estratta da un grafico (*) che, come è noto ai lettori di questo blog, non trovo né facile né utile trasferire in un post destinato anche a chi non è aduso a leggere grafici. I paesi presi in considerazione, come al solito, sono quelli con i quali più spesso amiamo confrontarci.

(Valori pro-capite, dollari USA PPP, media 2015-2017)
Paese
Istruzione
Interessi sul Debito Pubblico
Differenza
Svizzera
3562
130
+3432
Danimarca
3410
338
+3072
Finlandia
2628
93
+2535
Olanda
2645
422
+2223
Belgio
2951
1150
+1801
USA
3481
1691
+1790
Germania
2032
405
+1627
Austria
2472
849
+1623
Francia
2219
733
+1486
Giappone
1408
184
+1224
UK
2002
927
+1075
Irlanda
2336
1556
+780
Spagna
1445
917
+528
Grecia
1152
833
+319
Portogallo
1495
1210
+285
Italia
1474
1446
+28

La conclusione è nota e sconfortante: spendiamo per interessi sul debito pubblico più o meno quanto spendiamo per l’istruzione (pubblica). E forse i risultati si vedono.
Roma, 21 novembre 2018

(*) Disponibile su:  https://www.italiadati.com/




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