Ignorance Index
(di Felice Celato)
Si
deve (a quel che ho visto io a casa nostra) al giornalista del Corriere della Sera Beppe Severgnini e all’Huffington Post la diffusione dei
risultati di un’interessante ricerca dell’istituto inglese Ipsos MORI sul grado di consapevolezza civile dei cittadini di 14
fra le maggiori democrazie del mondo (dagli Usa all’UK, dalla Germania all’
Italia, dal Canada al Giappone e alla Corea del Sud, dall’Australia alla
Spagna, alla Francia, al Belgio, alla Polonia, all’Ungheria, alla Svezia). Ne è
venuto fuori un Ignorance Index (Indice
di Ignoranza) che ci vede saldamente primi nel grado di sconoscenza delle
situazioni civili e sociali del nostro Paese. Per una volta, un primato “che
nessuno ci invidia”, spero! Da noi le percezioni (sbagliate) sopravanzano la
effettiva conoscenza delle cose più assai che in ogni altro paese “moderno”!
Trascrivo
qui sotto il link per coloro che vogliano dare un’occhiata alla sintesi della
ricerca, preparata da Ipsos Mori,
cercandola su Google:
https://www.ipsos-mori.com/researchpublications/researcharchive/3466/Perceptions-are-not-reality-Things-the-world-gets-wrong.aspx
Per
i cultori della "consapevolezza democratica del Paese", c’è di che meditare ( e,
devo dire, Severgnini lo fa con acume, sul Corriere
di oggi); come pure – occorre dirlo chiaramente – per i gestori
dell’informazione in questo paese, bellissimo e cialtrone.
Io
mi limito, oggi, solo a segnalare questa ricerca e gli articoli che la
illustrano, nella speranza di essere un po’ meno solo quando mi lamento (di
quasi tutto, per la verità, ma) soprattutto della nostra ignoranza, della
corrispondente nostra presunzione (di capire ciò che nemmeno riusciamo ad
avvicinate in termini razionali), della malafede degli interessati propalatori di
sensazioni e della nostra (conseguente) “soggiacenza” emotiva; e quando, di
fronte a “conclamati” fenomeni pongo l’irritante domanda: ma i numeri, i
numeri, quali sono?
Roma
2 novembre 2014 (Commemorazione dei defunti)
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