domenica 30 marzo 2014

Corsivo

Quote rosa
(di Felice Celato)
Fra passaggio della primavera, arrivo dell’ora legale e la quantità di buio che vedo dattorno, oggi sarebbe bene non scrivere alcunché.
Ma poiché mi è venuto in mente, fra le tante cose sgradevoli, un pensiero quasi divertente, mi affretto a metterlo su carta, così non pensiamo al resto: siamo ossessionati dalle cosiddette quote rosa, in politica, nelle liste elettorali, nelle compagini ministeriali, nei consigli d’amministrazione, nei collegi sindacali, etc.. 
Ma allora - mi domando - perché vogliamo abolirle, queste quote rosa, proprio nell’unico organismo fondamentale per la società (la famiglia fondata da un uomo e una donna), dove da sempre le quote rosa non hanno trovato ostacolo, anzi si sono naturalmente imposte senza sforzo e senza forzature, dove funzionano da sempre e danno anche ottimi frutti?
Io sono favorevole alle quote rosa (e, perbacco!, come si potrebbe contestare questo caposaldo del politically correct cui tutti –pare – siamo tenuti?), tanto favorevole che vorrei mantenerle (obbligatoriamente) dove già ci sono!
In fondo non è stato proprio sgradevole avere un padre ed una madre; anzi, mi sono tanto innamorato della formula (della quale ringrazio Iddio), che, nel mio piccolo, ad essa mi sono strettamente attenuto, né – francamente – mi è venuto mai in mente qualcosa di diverso. Ma, si sa, io sono un conservatore!
Roma 30 marzo 2014

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