domenica 23 marzo 2014

Sul divano

Leggendo il giornale
(di Felice Celato)
Leggendo il giornale di oggi (Il Corriere della sera, per l’esattezza), ho trovato diversi spunti di riflessione che vorrei girare all’ attenzione dei miei lettori (pochi, per fortuna, ma buoni).
  • E’ uscito, in Francia, un libro di due psicologhe francesi (Catherine Sellenet e Claudine Paque, L’enfant préferé) che, come dice il titolo dell’articolo, “infrangono il tabù: il figlio prediletto esiste”. Mi è tornata in mente la parabola cosiddetta del figliol prodigo (Lc, 15, 11 e segg.) Quale era il figlio prediletto del padre? E mi sono sentito in colpa: io ho addirittura due figli prediletti!
  • Pierluigi Battista parla del rischio di ridisegnare la geografia, fra cose serie (la possibile “scissione” del Belgio, il referendum sull’autonomia della Scozia) e cose meno serie (il “referendum” via internet sulla secessione del Veneto): “troppe volte tutto è cominciato che sembrava uno scherzo”, conclude, a ragione, Battista. Anche quando le cose non cominciano con uno scherzo, la sottovalutazione è un pericolo costante; in fondo, racconta Emilio Gentile (Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo. Storia illustrata della Grande guerra, Laterza, 2014, pg. 9), pare che Francesco Giuseppe abbia confessato alla figlia, commentando la forzata successione  dell’arciduca Carlo al ruolo di erede al trono detenuto dall’arciduca Francesco Ferdinando, ucciso a Sarajevo, che per lui era “un grosso pensiero in meno”. Mi sono tornate in mente le elegie di Joseph Roth sulla fine dell’impero Asburgico per il dilagare dei “nazionalismi”: “sopra i bicchieri dai quali spavaldamente bevevamo, la morte invisibile incrociava già le sue mani ossute”. (La Cripta dei cappuccini, IV).
  • La Coldiretti si scaglia (come dicono i bravi giornalisti) “contro i furbi del Made in Italy”. Spiega l’articolo: “prosciutti venduti come italiani ma provenienti da maiali allevati all’estero (NdR: perché come li alleviamo noi, i maiali, nessun altro li sa allevare!), pasta ottenuta da un grano coltivato fuori dai confini (NNdR:  1. sacri? 2. Certo che se il Veneto si stacca dall’Italia….), etc.” E mi sono domandato: come la mettiamo col cioccolato, con la adorata Nutella o col caffè dal tipico sapore napoletano?

Roma,23 marzo 2014 (ultimo colpo di coda dell’inverno?)


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