Negazionismo
(di
Felice Celato)
Per
definire la negazione dell’Olocausto si può attingere a copiose mani nel
vocabolario della lingua Italiana: desolante stupidaggine, clamorosa fesseria, balorda
cretinata, semplice scemenza e così via (fate voi); ancora più efficacemente si
potrebbe attingere al vocabolario non scritto delle correnti espressioni più
icastiche e rudi, quelle financo abusate nel linguaggio di tutti i giorni, che,
però, non sono proprie di una conversazione civile (ed educata) quale vorrebbe
essere quella che ha origine, fra pochi amici, da questo blog.
Mi
viene assai più difficile immaginare che una opinione così smaccatamente
antistorica e sgangherata possa diventare un reato, con pena edittale di 5 anni
di galera. Eppure, il rissoso e scomposto Parlamento Italiano pare abbia
trovato (in Senato, in commissione, però referente) l’unanimità per votare un
reato di (sciocca) opinione, evidentemente anche sulla base di “ben motivate”
argomentazioni tipo quelle utilizzate da una eccellente senatrice del PD che,
stando al Corriere della sera di ieri, avrebbe dichiarato: “L’approvazione del testo sarà una risposta
definitiva [sic!] anche a quanto
contenuto nel testamento di Priebke che negherebbe [sic!] l’esistenza delle camere a gas nei campi di
concentramento. Un atteggiamento odioso che ora diventa un preciso reato
[sic!].”
Ma
tant’è, questi sono i tempi, queste le persone che mandiamo a rappresentarci,
questi sono “i pensieri” che corrono veloci nelle loro menti illuminate.
Mi
immagino i processi che ne seguiranno se questa sciocchezza parlamentare
diventasse legge, le argomentazioni degli incolpati per scagionarsi, i ricorsi
alla Corte Costituzionale, gli esempi di negazionismi non sanzionati, magari le
perizie di storici, di parte e d’ufficio, le vuote chiacchiere sulle
chiacchiere vuote.
Lo
so che questo reato esiste anche in altri Paesi; lo so che al negazionismo sono
spesso legati intenti ideologici talora anche pericolosi. Ma, lo stesso, non mi
sembra una buona idea quella di trattare i fessi da criminali: se estendessimo
il concetto, temo che le galere sarebbero piene…..e (direbbe Mina) le strade
vuote.
Roma,
17 ottobre 2013
PS: valgono per questo post le stesse premesse di quello precedente
Nessun commento:
Posta un commento