giovedì 8 agosto 2013

Segnalazioni

Il club degli incorreggibili ottimisti
(di Felice Celato)
Chi segue le mie segnalazioni letterarie sa bene che non amo i romanzi troppo lunghi. Dunque non segnalerei questo bel libro di 700 pagine (Il club degli incorreggibili ottimisti di Jean-Michel Guenassia, Salani Editore) se proprio non valesse la pena di leggerlo (pensate che, come mi è capitato proprio con un altro bellissimo romanzo  francese, Le benevole di J. Littell, per leggerlo più agevolmente a letto ho dovuto artigianalmente “scinderlo” – nottetempo e con l’aiuto di un taglierino -  in due semi-volumi da 350 pagine l’uno!).
Il protagonista del libro (Michel, l’io narrante) è un adolescente francese, di famiglia borghese di origine francese e italiana, grande lettore e rocambolesco studente, che, nei suoi oziosi vagabondaggi urbani, viene in contatto con un curioso “circolo” di profughi dell’Est Europeo - siamo nei primi anni ’60, della guerra francese d’Algeria - che si ritrovano, nel retrobottega di un bistrot di Parigi, per grandi bevute, lunghe partite a scacchi, barzellette su Stalin e  accese discussioni.
I vitali personaggi di questo mondo, legati fra loro da una misteriosa vicenda che si rivela solo nel finale drammatico, hanno, ciascuno, una sua storia di fughe, dolori e peripezie da esiliati, che annegano, finché possono, in un animoso attaccamento al presente, nel quale sopravvivono, da profughi, svolgendo lavori umili ed irregolari, molto distanti da quelli che hanno lasciato dietro di sé nelle loro precipitose fughe, variamente connesse al disfacimento del blocco ideologico del socialismo reale; al quale, tuttavia,  con opposti sentimenti, rimangono, in qualche modo, incorreggibilmente legati.
Questi vissuti personaggi, a vario titolo, divengono confidenti e maestri di vita di Michel, del quale accompagnano, coi loro disincantati consigli, la crescita, il primo amore e i difficili problemi familiari ed al quale, fra mille reticenze, raccontano frammenti delle loro tribolate esistenze.
Narrate con grande maestria e con tocco lieve e talora divertente, le belle storie del libro sembrano legate fra loro, oltreché dal ben riuscito contrappunto fra presente e passato, dal senso tenero della fragilità  delle esistenze umane, sconvolte dalle onde della storia e della vita, e delineano – quelle degli amici di Michel – un quadro drammatico della fase del tramonto dell’ideologia comunista.
Insomma, un libro interessante, molto gradevole da leggere, incredibilmente resistente… all’abbondanza delle pagine.
Orbetello. 8 agosto 2013, San Domenico Guzman


Nessun commento:

Posta un commento