Un’ottima “fiorentina”
(di
Felice Celato)
Ancora
sotto la cappa cupa del thè e dei pasticcini di qualche giorno fa (post del 23 gennaio) e deciso a trovare
motivi per scuotermi di dosso l’alone di "vestale" delle sciagure che qualche amico mi
cuce maliziosamente d’attorno, ho deciso di mangiare un boccone con il più positivo, il più
entusiasta, il più ottimista dei miei amici, il quale, a queste esemplari virtù
umane, accoppia una straordinaria competenza tecnica sui problemi che oggi ci
sembrano (a noi vestali tristi!) ad un tempo i più seri e i più trascurati di questo povero Paese.
Inevitabile,
in questo contesto, la scelta del più “sanguigno” dei piatti: una fiorentina
(in due) e un buon bicchiere di rosso (uno per uno, questo, anzi, forse, uno e
mezzo per uno).
Dopo
i consueti scambi di informativa sui temi tipici di noi attempati (salute,
mogli, figli, e lavori e amori di questi) eccoci al tema clou: “Come la vedi?”.
Il
succoso boccone mi si è fermato in gola quando il mio amico mi fa: “Lo sai che
comincio proprio a pensare che abbia ragione tu?”.
“Cioè?”,
faccio io incredulo (ma in cuor mio speranzoso di non essere più la solita,
isolata Cassandra).
“La
vedo brutta, la situazione” e qui tutta una serie di argomentazioni tecniche
che risparmio ai lettori non addetti ai lavori. E poi, da quelle tecniche a
quelle sociologiche e anche (o che ottima fiorentina!) a quelle che io chiamo antropologiche!
Beh!
Confesso che, non ostante la giornata umida e nuvolosa, mi sono sentito
confortato: in fondo ci vuole tanto poco…..per infondere buon umore ad un uomo che tutto sommato sarebbe anche disposto all’allegria!
Roma,
5 febbraio 2013
Il mio amico "Candide" mi ha mandato questo commento che non è riuscito a "postare": lo faccio io per suo conto, perchè il suo commento è prezioso per la schiera di chi mi bolla come eterno pessimista: ""Eccomi qui, nonostante la mia innata ritrosia e il poco agio con le parole scritte (le chiacchiere davanti ad una fiorentina sono tutta un ‘altra cosa ), non potevo sottrarmi dall’uscire allo scoperto. Non temere,sono qui per rassicurarti:in fondo i momenti cupi sono una presenza nella vita di tutti,anche di noi che apparteniamo alla cerchia delle “vestali tristi”…..Sarà stato questo clima pre-elettorale, il desiderio innato di qualcosa di diverso che resiste inappagato o la giornata umida e nuvolosa ( che a noi attempati risveglia dolori articolari normalmente silenti). Comunque voglio che tu sia il primo a saperlo: mi sono risvegliato dal torpore pessimista e sono tornato pieno di aspettative positive. Per suggellare questo mio ritorno ti proporrei di festeggiare, questa volta con una pietanza forse meno sanguigna , ma che a me ricorda le mie origini, l’impegno, la fatica, la semplicità …..che ne dici di un bel piatto di polenta e baccalà mantecato?
RispondiEliminaIl più ottimista dei tuoi amici""
E, naturalmente, vada per il baccalà mantecato e la polenta!