Il gioco del 15
(di Felice Celato)
Molti
di noi, ne sono sicuro, quelli più anziani soprattutto, ricorderanno un
passatempo divertente che – dalle mie parti – si chiamava il gioco del 15 (io
ne ero, lo confesso, un vero appassionato).
Entro
una cornice di plastica c’erano 15 piastrine quadrangolari, ciascuna con un
numero scritto sopra (da 1 a 15): il gioco consisteva nel riordinare i numeri
in forma progressiva muovendo le piastrine, all’interno della cornice, in
orizzontale e in verticale fra le 16 posizioni disponibili (15 occupate
ciascuna da una piastrina e una sedicesima libera, per manovrare).
Bene.
Ci
penso spesso a questo divertente giochetto ogni volta che – pieno di speranza –
mi accingo ad ascoltare un politico che, sempre spero, abbia il senso della
realtà e l’amore della verità.
La
politica di oggi, nelle condizioni date (mondo largamente deideologizzato,
sovranità nazionali limitate, libertà di movimento dei capitali, dei beni e dei
servizi, pressione commerciale dei paesi emergenti, etc), dovrebbe consistere
in una specie di grande gioco del 15: per mettere prima una piastrina, ne devo
muovere un’altra e se sposto questa ne devo quasi certamente muovere un’altra,
il tutto nella cornice data che, nella metafora, rappresenta la limitatezza
delle risorse finanziarie.
Non
ostanti le mie speranze, sono molto rari i politici che nel promettere
un’azione dicono con chiarezza quali altre azioni (le piastrine del gioco)
vogliono posporre, per posizionarle dopo l’azione che magari
vogliono mettere per prima: se metto nello spazio 1 la piastrina 1, devo
mettere la 2 (che prima occupava arbitrariamente lo spazio 1) nello spazio 2, e
così via, in un ordine di priorità che incarna la più ardua delle incombenze
della politica: la selezione delle priorità.
Le
priorità non esistono (quasi), nel linguaggio dei politici in campagna elettorale:
tutto è prioritario (a seconda dell’uditorio), nulla è secondario o terziario.
Forse, per loro, la cosa migliore sarebbe avere un gioco del 15 con piastrine
tutte recanti il numero 1. Sarebbe noioso, ma a loro piacerebbe.
Roma 29 gennaio 2013
Nessun commento:
Posta un commento