Ricetta
semiseria (con antidoto serio)
(di Felice
Celato)
In questo Paese, dove - guardando la
Tv – si direbbe che gli Italiani non abbiano altro problema che quello di
sperimentare nuove ricette, non poteva mancare, in questo blog che vuole essere à la
page, un angolo gastronomico ( sia pure sui
generis); eccovi dunque una bella ricetta che potrete sperimentare a casa
vostra (perché, come dice il buon presentatore, “la buona cucina la fate voi!”)
e gustarla con i sicuri effetti che vi descriveremo.
Intanto occorre avere un frullatore
(Devoto-Oli: elettrodomestico con organo
rotante per ridurre in poltiglia gli ingredienti di bevande o salse).
Se non lo si ha, un televisore, come
vedremo, va bene lo stesso.
Poi si prendono due terrine, mi
raccomando di coccio perché bisogna essere semplici e vicini agli usi dei
nostri nonni (perché fa tanto glamour
d’antan). Nella prima si dispongono a tocchi grossolani (non vale la pena
di essere minuziosi) un po' di soluzioni per l'uscita dalla crisi elaborate dal
think tank del PD; si aggiungono due
o tre profezie di Sel preventivamente lasciate macerare nell'olio (meglio se
pugliese) e un bel pizzicotto di meditate opinioni grilline, facili a trovarsi
in qualsiasi orticello ( mi raccomando: non esagerate, non è fine! Anche se, da
qualche tempo vedo affacciarsi queste opinioni presso persone per altri versi
assai fini); poi, mescolando lentamente, aggiungete il succo di discorsi del
PdL sulle riforme che non ha potuto fare ( di solito il succo è scarso, ma non
vi scoraggiate perché le riforme non fatte sono tante e basta cavarne una
goccia da ciascuna per riuscire a dare sapore alle vivande cui si applica il
succo). Spruzzare il tutto con un po’ di "coscienza liberal
democratica" di Epifani, senza esagerare però perché potrebbe anche non
piacere.
Nell'altra terrina si mescolano gli
umori ribollenti degli opinionismi istantanei della "rete" (mi
raccomando: senza filtrarli preventivamente! Più sono grezzi più aggiungono
sapore!) con l'indignazione sulle altrui malefatte che troverete abbondante in
ogni praticello, soprattutto vicino ai centri abitati (e dotati di banda
larga). Al composto aggiungere - un po' alla volta, per carità! - la capacità
di discernimento del nostro coltissimo paese preventivamente mescolata con la
capacità di leadership dei nostri
politici ( questa può essere difficile trovarla ma è essenziale per il successo
della ricetta e se cercate bene, nelle migliori salumerie, la troverete
senz'altro, magari usata e certo a caro prezzo!).
Mettere il contenuto delle due
terrine nel frullatore ed azionare l'aggeggio per 10 minuti, alla velocità
massima (mi raccomando: la velocità è essenziale!): ne verrà fuori una
poltiglia melmosa di odore disgustoso (la chiameremo col nome romantico di Italian decline) ma, se riuscite a
berla, due effetti sono assicurati: il blocco, immediato, dell'intestino e,
progressivo, dell'attività cerebrale.
Se non avete il frullatore,
accendete la Tv su un talk show:
magari fate in tempo a godervi un ever
green, chessò un dibattito sulle telefonate della Cancellieri, che sarà un
po' come bere un buon bicchiere del nostro frullato Italian decline, insaporito da pruderies
istituzionali.
Se questa ricetta non vi attira ( il
che ritengo probabile ed anche auspicabile), prendete un libro e leggete: vi
consiglio, stavolta seriamente, due letture antidotiche della ( grande)
tradizione culturale ebraica: una raccolta di midrashim sulla Genesi pubblicata
da Chirico e curata da Vincenzo Brosco (uno scrittore cattolico) sotto il titolo
Shemà Israel ( è forse un libro per
ragazzi ma piacerà senz'altro agli adulti più curiosi) e un
raffinatissimo discorso su Il sabato. Il suo significato per l’uomo
moderno ( e, più in generale, sul tempo) di Abraham Joshua Heschel
(Garzanti editore). Vale la pena di cercare rifugio nel passato, soprattutto
quando questo sa parlare al presente con il linguaggio dello spirito, fuori dal
tempo e dalle angustie del presente e al di là di ogni recinto culturale ( ma
c'è poi un recinto culturale quando noi cattolici parliamo coi nostri fratelli
maggiori?).
Roma, 21 novembre 2013
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