domenica 23 febbraio 2020

Stupi-diario delle emergenze

Non tutto il male viene per nuocere 
(di Felice Celato)
Premessa: i lettori di questo blog sanno bene che lo spazio di questa rubrichetta (lo stupi-diario, cioè il diario dello stupore che talora suscitano le cose del mondo) è dedicato alle note più leggere – direi: divertenti, almeno nelle intenzioni di chi scrive - con le quali mi sforzo di (appunto) alleggerire i toni di quelle più malinconiche (l’ultimo post è davvero triste!), senza nessuna intenzione di dare dello stupido a nessuno (stupi, infatti, è una libera contrazione della parola stupore, non di stupido, aggettivo che non userei con nessuno…quasi mai).

Dunque, immerso da qualche giorno nella lettura di un corposo volume curato dal card. Ravasi sull’Antico Testamento, dovevo essermi perso qualcosa dell’emergenza Coronavirus; ma l’improvvisa cancellazione di ogni evento sportivo in Lombardia e Veneto mi ha bruscamente risvegliato. Caspita! Mi sono detto: allora la situazione deve essere proprio grave! Così, con il disgusto che in questi ultimi tempi mi suscita la lettura dei giornali, ho aperto stamane il Corriere.it per dare un’occhiata alla situazione, evidentemente sfuggita alla mia debole attenzione per le cose nostrane di questi giorni. E, con un sussulto, ho appreso della conferenza stampa di ieri sera del nostro Premier Umanista, nella quale si annuncia l’allarme alle forze armate in missione antivirus. “Nelle zone dei focolai – così titola il Corriere.it – stop ad entrate ed uscite”. Nel corpo dell’articolo leggo, poi, di scuole, musei e “luoghi di aggregazione” chiusi, di Carnevale di Venezia annullato, di informazione data “alle opposizioni” come è d’uso fare dai veri statisti nei momenti gravi, di comuni bloccati, di divieti di accesso “ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità” (dunque niente succhi di frutta o dopobarba!) a meno che non sia effettuato (l’accesso) con l’uso “di dispositivi di protezione individuale”.
Il mio pensiero è corso subito ai miei amici in vacanza nell’area occidentale del Friuli, dei quali immaginavo impedito il ritorno al domicilio romano dove almeno godo della loro vicinanza (in fondo Pordenone è così vicino al Veneto che potrebbe essere incluso, per motivi precauzionali, nell’area Veneta interessata dal blocco); ho cercato se c’era la notizia della interruzione (“sigillatura” direbbe qualcuno) dall’A1 all’altezza di Piacenza (l’Emilia Romagna, pare, è zona sicura, ancorché confinante con la Lombardia), ma per fortuna non c’è (ancora).
Poi però mi sono rassicurato perché ho inteso che Di Battista (in vacanza di studio in Iran, per mettere a punto – nel Paese adatto – un nuovo Manifesto del suo Partito) è sulla strada del ritorno (senza che ne sia prevista una breve quarantena allo Spallanzani, visto che anche in Iran il morbo infuria).
E poi – copio sempre dal Corriere.it – il Premier Umanista ha lui stesso gettato acqua sul fuoco: “Dobbiamo essere flessibili anche perché non è detto che le misure prese oggi siano utili domani [giusto] e non ci sarà (….) la sospensione di Shenghen come aveva chiesto Matteo Salvini (….) [anche perché i virus hanno spesso il passaporto!] “Adotteremo sempre misure nel segno dell’adeguatezza e della proporzionalità – ha spiegato Conte –. Ora non ci sono i presupposti per chiedere la sospensione della libera circolazione delle persone. E’ una misura draconiana e sproporzionata rispetto alla necessità di contenere il contagio. E poi che cosa vogliamo fare dell’Italia, un lazzaretto? Non ci sono le condizioni”, ha detto chiaramente Conte rivendicando come il governo intero si assume “la piena responsabilità politica” delle scelte fatte. Il premier ha anche annunciato che nei prossimi giorni il governo varerà un altro decreto contenente però le misure economiche di ristoro che dovranno essere messe in campo per far fronte alla sospensione di tutte le attività nelle aree focolaio [giusto!].
Dunque, senza rifare il verso a Flaiano, direi che la situazione è (sì, certamente) grave ma (forse) non (ancora) del tutto seria.
Però, un’idea mi è venuta: supponiamo che la situazione diventi seria (che Dio non voglia!), perché non sospendere il referendum costituzionale previsto (mi pare di ricordare anche se in pochi ne parlano) di qui ad un mese?
Sarebbe, forse, la classica conferma che non sempre tutto il male viene per nuocere!
Roma 23 febbraio 2020, domenica di Carnevale (mercoledì comincia la Quaresima!)










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