giovedì 12 aprile 2012

Inferno e purgatorio



I tempi e le folle
(di Felice Celato)

Quello che desta il mio interesse nel convulso scorrere dei giorni è il ruolo fantastico delle folle e delle  pubbliche emozioni.
C’è di tutto nella tragicommedia della Lega dei puri padani di questi tempi: dalla tortuosa dissimulazione, al pubblico sacrificio del capro (forse non innocente), alla caccia alla strega, alla simbolica effusione di nuove energie rigenerative (passate al vaglio “sapiente” della scopa).
Il tutto nel rumoroso contesto di vocianti assemblee dove, all’insegna di un appannato orgoglio, sembrano accantonate analisi precise dell’accaduto, valutazioni realistiche della situazione e ragionate proposte di nuovi orizzonti.
Nel frattempo si consuma con accelerato vigore il purgatorio dei partiti nei quali, sempre a beneficio di pubbliche orecchie, l’invocazione di urgenze a rimedio di mali noti da tempo prende il posto  della chiarezza e della autentica determinazione dei mezzi per porre riparo alle emerse antiche storture.
Risale lo spread e l’Italia ricomincia a perdere il poco terreno guadagnato mentre nelle percezioni di popolo viene scossa la fiducia nell’efficacia delle strade intraprese (eppure con il rivendicato consenso di molti); l’IMU non ha ancora prodotto le pesanti emozioni del pagamento quando già se ne invoca l’applicazione solo per un anno (Alfano); la manovra sul lavoro non ha ancora varcato il Parlamento e già se ne vorrebbe svuotato il senso.
Le folle, apparentemente, si nutrono con semplificate emozioni, effimere epifanie dei sentimenti e goffi succedanei della coscienza. E l’interessato governo delle folle ruba spazio alla avviata comprensione dei problemi.
La catarsi delle piccole elezioni di maggio è ancora lontana e tutto si sacrifica al guadagno di un transitorio consenso.
Questo è quello che vedo d’attorno. Altro che il senso della lunga durata che ogni sforzo difficile richiede!  Stiano attenti i partiti che giocano con le folle perché, come diceva Kennedy (o Lincoln?), “puoi ingannare tutti per un po’, qualcuno per sempre ma mai tutti per sempre”; non vorrei che il purgatorio diventi un inferno.

Roma 12 aprile 2012

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