Letture come via di fuga
(di Felice Celato)
Sempre nell’intento (puntualmente frustrato) di trovare nelle letture (o nelle riletture) la via di fuga mentale dall’angoscioso presente (del mondo e del nostro paese), in questo periodo il mio ritmo di lettura si è – se possibile – ulteriormente accelerato. Eccomi dunque al solito, breve, resoconto delle letture più significative, limitandomi ad alcuni saggi veri e propri ma associando ad essi quelli in forma di narrazione:
- Il primo (e di gran lunga il migliore, in questa fase delle mie letture) è un libro di Salvatore Maurizio Sessa [Il Gesù di Paolo e il Paolo di Gesù (San Paolo, 2009)], una specie di biografia spirituale di San Paolo, attraverso le sue lettere e gli Atti degli Apostoli, scritta da un biblista e teologo che, fra l’altro, cura per la Scuola Biblica delle Stimmate un bellissimo corso di teologia biblica, che raccomando di seguire, fruibile anche da remoto. Molto bello, ben scritto, anche – ovviamente – con intenti parenetici, il testo ha contribuito con efficacia al rafforzamento della mia ormai datata convinzione che San Paolo costituisca l’umano pilastro che regge la storia della nostra fede nel tempo. Una lettura altamente raccomandata.
- Il secondo saggio (come si capirà subito, di tutt’altra “area”) è l’ampio volume di un matematico dalla penna molto prolifica [di Piergiorgio Odifreddi, In cammino alla ricerca della verità (Rizzoli, 2022)], che – lo confesso – se non mi fosse stato regalato da un amico che, però, mi chiedeva di leggerlo, non avrei certamente scelto di leggere. In esso, l’autore presenta le cronache intellettuali di qualche cordiale e anche affettuoso incontro e di molte corrispondenze (ovviamente di squilibrata lunghezza) con Benedetto XVI, puntualmente ed onestamente riprodotte dall’autore come corpus del libro ma anche come spunto per le ampie contro-repliche e le immense divagazioni dell’autore stesso. Non è il caso in questa breve nota di accennare nemmeno di sfuggita ad alcuno dei temi critici di Odifreddi, tutti – a mio avviso – testimoni di attente letture e riflessioni ma dichiaratamente orientate ad un ragionante scetticismo sistematico che certamente non fa propria “l’opzione fondamentale” ( JR, Introduzione al cristianesimo: credere vuol dire aver deciso che nel cuore stesso dell'esistenza umana c'è un punto che non può essere alimentato e sostenuto da ciò che è visibile e percettibile, ma dove si incontra l'invisibile, sicché quest'ultimo gli diviene quasi tangibile, rivelandosi come una necessità inerente alla sua esistenza stessa ). Dò invece ben volentieri atto all’autore del libro dell’onestà intellettuale con la quale ha riferito delle severe notazioni di BXVI, sia quando estese e puntuali sia quando forse manifestate attraverso una possibile stanchezza (anche ingravescente aetate) di fronte al dilagare dialettico dell’autore.
- Il terzo libro, invece, è un testo più che stagionato [di Alexandre Dumas, I Borgia (Rea, 2014, in formato e-book)] che ricostruisce in forma narrativa la convulsa storia dei Borgia (in particolare di papa Alessandro VI e di suo figlio, Cesare Borgia, il cd Duca Valentino, che tanto piaceva per coraggio ed intelligenza a Machiavelli), raccontata attraverso i mille intrecci delle alleanze che Papa e figlio andavano costruendo e disfacendo per assicurarsi potere, ricchezze e “gloria”. Curioso che il libro si concluda con una citazione che – durante tutta la lettura – anche a me era venuta in mente: la novella di Boccaccio sull’ebreo che si converte al cattolicesimo perché – vista la corruzione dei pontefici e dei loro entourage romani (si era nel 1300!) – si convinse che la sussistenza della Chiesa non poteva che essere frutto dell’assistenza dello Spirito Santo, non certo della dignità dei suoi capi (di quel tempo ora lontano).
- Il quarto (ed ultimo) libro di questa raccolta di vie di fuga dal presente, è dello stesso genere (saggio in forma narrativa) ma relativo a personaggi assai più recenti e anche assai meno noti [di Silvia Ballestra, La Sibilla - Vita di Joyce Lussu (Laterza, 2022, ebook)]; un saggio storico-politico e letterario sotto forma di biografia di Gioconda Beatrice (detta Joyce) Lussu, moglie (anglo-marchigiana) di Emilio Lussu, antifascista e militante protagonista della resistenza. Un personaggio (Joyce Lussu Salvadori) molto interessante, di grande energia rivoluzionaria e femminista, scrittrice e poetessa costantemente impegnata nelle lotte antifasciste un po' in tutta Europa e anche in Africa, anche a prezzo di gravissimi rischi personali, corsi con indomita passione. Un saggio senz’altro molto interessante, frutto di una appassionata ricerca documentale, anche piacevole da leggere nonostante una prosa talora pesante.
Certo, dirà qualche lettore malizioso, con queste letture ti sei perso gran parte dell’interessantissimo dibattito preelettorale, completamente de-focalizzato rispetto ai valori sottoposti al giudizio del “popolo” (anzi: dei popoli)! Pazienza, me ne farò – ben volentieri – una ragione.
Roma 11 maggio 2024
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