Austerità, nostra gioconda serietà
(di Felice Celato)
Si deve ai (molti e talora stolidi) detrattori di una delle donne più influenti del XX secolo, Margareth Thatcher, la “corruzione” del senso di una nobile parola latina (austeritas), della quale forse vale la pena di ricostruire il significato.
Partiamo, appunto, dal dizionario Il Latino, edito da Le Monnier per conto di Mondadori, che, al punto 3 (che qui ci interessa, cioè all’accezione figurata) recita: Austeritas -ātis f. …. 3. fig., severità: Quint. 2.2.5; tua gravitas iucunda, mitis austeritas, la tua gioconda serietà, il mite rigore, Apul. fl. 9.
Poi esploriamo la mitica Treccani che, alla voce austerità, così spiega la parola nei suoi significati italiani: austerità s. f. [dal lat. austeritas -atis; nel significato 2, è un calco dell’inglese austerity]. – 1. L’essere austero, qualità di ciò che è austero: uomo di grande austerità; austerità di vita, di costumi; austerità di un ambiente, di un complesso architettonico; meno comune, austerità del clima, della stagione. Riferito al vino, sapore lievemente aspro e astringente: il vin vecchio, perdendo la dolcezza, acquista quella forza piena d’austerità (T. Tasso). 2. Regime economico-politico di risparmio nelle spese statali e di limitazione dei consumi privati, imposto dal governo al fine di superare una crisi economica.
E per completare la ricerca, leggiamoci, sempre dalla mitica Treccani, quali sarebbero i contrari di austero (cioè di chi pratica l’austerità): immoderato, incontinente, sfrenato, smoderato, sregolato, corrotto, lascivo, vizioso, etc.
Bene: è bastata la (stolida) impopolarità di Margaret Thatcher (sui cui meriti magari torneremo un’altra volta, quando saremo meno in vena di divagazioni) perché l’austerity, dall’essere in qualche modo una virtù del costume, diventasse lo spauracchio degli Italiani incoscienti che si affidano alla propaganda lessicale corrente (sempre da Treccani: spauracchio: ….per estensione: persona cosa, situazione che incute timore e spavento. Anche persona tanto brutta, sciupata, malridotta e simili da fare quasi paura).
Si dirà: ma si sa e si capisce! Gli Italiani non vogliono proprio essere austeri, è nella loro natura (magari aggiungendo: che tutto il mondo ammira!). E’ vero; ma, per mero controllo lessicale, si rilegga – qualche riga sopra – quali sono i contrari di austero.
E, infine, si dirà ancora: ma come ti viene in mente, poi, questa pedante ricerchetta?
Niente, così, leggiucchiando, sui giornali, le acrobazie esplicative dei commentatori sul cosiddetto nuovo Patto di Stabilità…. ma, per ora, vi risparmio digressioni lessicali sulla parola stabilità; e anche l’analisi economico-finanziaria dei benefici e dei malefici della austerity (ormai tutti ne hanno sentite di tutte, su questo tema).Nostra gravitas iucunda, mitis austeritas, la nostra gioconda serietà, il mite rigore, direbbe forse Apuleio.
Roma, 14 dicembre 2023
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