martedì 21 febbraio 2023

Segnalazione brevissima

Il debito pubblico

(di Felice Celato)

Brevissimo, questo post, perché l’ottimo libro che segnalo (di Sandro Momigliano: Il debito pubblico italiano, Carocci 2022), quantunque sufficientemente chiaro anche per i non addetti ai lavori, è, per la natura dell’argomento, destinato ai pochi “appassionati” della materia, temo piuttosto rari fra i lettori di queste colonnine. 

Ma la “materia” è così palpitante di attualità (si pensi solo alle attualissime polemiche sul cosiddetto superbonus) e così gravida di riflessi e di conseguenze sul prossimo futuro che l’aggiornarsi sul tema “vale la pena”, specie se – come nel nostro caso – la trattazione dello stesso è fatta con chiarezza, lucidità e competenza. [Tuttavia, per non ricevere contumelie da parte di eventuali lettori a seguito di questo post, devo purtroppo segnalare la scellerata scelta dell’editore in ordine alla veste tipografica del volumetto: basti dire che, per leggere alcune note, ho dovuto munirmi di lente di ingrandimento! Ma, confermo, anche di leggere le note “valeva la pena”, per merito dell'autore, ovviamente]

Senza entrare nel merito della trattazione, mi limiterò a citare la conclusione dell’autore: Concludendo, ridurre stabilmente il debito non richiede interventi draconiani, ma un cambio di mentalità. Occorre capire che è nel nostro interesse rispettare pienamente le regole condivise con gli altri paesi dell'unione monetaria, che l'aiuto proveniente dall'Europa non è né un atto dovuto né un sostituto di politiche di bilancio sostenibili. Serve, soprattutto, recuperare un valore attualmente in disuso: la responsabilità verso noi stessi e le prossime generazioni.

Se volessimo indulgere al mio modo di definire le cose, potremmo dire che il problema del debito pubblico italiano (Il macigno, come lo definì qualche anno fa Carlo Cottarelli nell’omonimo libro che segnalai qui nel maggio del 2016 e che tratta delle stese cose di questo oggi portato alla… assai probabile disattenzione del lettori) è, in fondo, il mero risvolto finanziario della cultura (o della sindrome?) statolatrica dell’elettore medio Italiano (cfr. La metafora dell’uovo e del pulcino, un post del 18 luglio u.s ….dunque anche  prima delle ultime elezioni), certamente di non recenti radici.

Roma,  21 febbraio 2023 

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