Una vita
(di Felice Celato)
Da qualche giorno ho trascurato queste conversazioni asincrone; non vorrei che i miei lettori mi facessero il torto di pensare che sia stato troppo preso dal seguire le convulsioni della nostra “politichetta”. In realtà alcuni (magari snobistici) sensi di repulsione (culturale, civile, politica, morale e anche….linguistica) mi hanno precluso ogni attenzione alla materia; fatta eccezione per quella casualmente dedicata ad alcune sconfortanti scene del “dibattito” in Senato, dove abbiamo persino sperimentato l’applicazione del VAR (per i non appassionati di calcio, si tratta della tecnica di assistenza video oggi messa a disposizione degli arbitri, il Video-Assistance Referee, appunto) alle votazioni sulla “fiducia” al “Governo”. Il fatto è che, invece, mi sono immerso per molte ore al giorno e con grande godimento nella lettura del denso e mastodontico volume (oltre 1200 pagine) dedicato da Peter Seewald alla biografia (personale, religiosa e intellettuale) di Benedetto XVI (Garzanti 2020).
I lettori di queste note sanno o hanno (necessariamente) dovuto intuire che Joseph Ratzinger / Benedetto XVI è stato per me un autentico faro della fede che ha illuminato di ragione e ragioni i fondamenti della mia fede cattolica, nella quale sono stato educato ancorché nato in una regione tradizionalmente anticlericale. Roma, dove sono arrivato non ancora maggiorenne, mi aveva offerto rapidamente occasioni di formazione ed approfondimento che ho coltivato per quasi vent’anni, fin quando il crescente impegno lavorativo mi ha consentito di leggere e discutere i molti (e spesso impegnativi) testi che, forse un po' disordinatamente, mi “nutrivano” di conoscenze teologiche. Nozioni, argomenti, pensieri che erano stati fino ad allora estranei alla mia formazione di cattolico per solido orientamento familiare e che da allora hanno cominciato a trasformare la preziosa eredità della fede in una – credo di poter dire – più articolata coscienza di fedele. Ho dovuto attendere la tarda maturità per “lavorare” intellettualmente al riordino di ciò che avevo “immagazzinato” nel tempo. E, se questo “riordino” ha potuto – alla fine e dopo qualche delusione – dare i suoi frutti (che a me appaiono preziosi), lo devo ad un testo di Joseph Ratzinger (nel frattempo divenuto Benedetto XVI) che ho “scoperto” qualche anno fa, nonostante che esso fosse stato scritto molti anni prima (1968): Introduzione al cristianesimo; un testo straordinario che ho letto e riletto più volte, trovandovi, non solo un fondamento per così dire epistemologico della fede, ma anche una chiave per dare luce ad ogni aspetto nel quale si articola la nostra fede cattolica. Certamente, sin da quando Joseph Ratzinger era stato eletto papa (2005), avevo seguito, come dovrebbe fare ogni cattolico adulto, la produzione dei testi “ufficiali” di Benedetto XVI (le tre encicliche e i discorsi), come del resto avevo fatto coi papi precedenti a partire da Paolo VI; ma Introduzione al cristianesimo costituì, appunto, un’occasione di re-inquadramento dottrinale e spirituale nel quale, così mi pare, tutto l’ambito della fede si “giustifica” e si ricapitola.
E dunque con questo ingente debito verso l’autore ho voluto leggerne la biografia; direi con animo pregiudizialmente incline a ricercare nella vita del teologo e del papa-teologo tutte le tracce del suo pensiero luminoso, per come si era venuto formando prima nel giovane prete, poi nel vescovo e nello studioso, poi nel Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e, infine, nel Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica. E il libro di Seewald, con la sua affettuosa e profonda ricerca, risponde perfettamente all’esigenza che ha giustificato la tanto vasta e impegnativa lettura. Se posso azzardare una estrema sintesi della vita spirituale e intellettuale di Joseph Ratzinger / Benedetto XVI direi che egli è stato per eccellenza il "cantore" del λόγος (cioè, allo stesso tempo, della parola creatrice e redentrice e della ragione, del pensiero come “naturale” attributo della “essenza” di Dio) e un mite ma fermo innamorato della Verità.
In conclusione: raccomando a tutti la lettura del libro di Seewald, non solo per il suo specifico contenuto (che non a tutti può risultare appassionante come lo è stato con me) ma anche perché, in fondo, la vita di Joseph Ratzinger / Benedetto XVI (forse – come è stato scritto – “l’ultimo pensatore del mondo” e perciò poco amato dai media), è storia spirituale ed intellettuale del difficile tempo in cui siamo ancora immersi.
Roma 25 gennaio 2021
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