domenica 10 agosto 2014

Stupi-diario ozioso

Quid est fessitas?
(di Felice Celato)
Al frinire delle cicale, viene più facile porsi interrogativi ad un tempo oziosi e profondi. E così ( devo dire: anche leggendo i giornali) mi è venuto in mente un quesito che, parafrasando la drammatica domanda dello scettico Pilato (quid est veritas? Gv, 18,38), porrei appunto come nel titolo di questo stupi-diario: quid est fessitas? In che consiste (direbbe Shakespeare) l'essere né  più né meno che fesso? Per la verità  il dizionario, cui ricorro spesso e volentieri, non aiuta molto, secondo la mia visione della fesseria, perché rimanda al concetto di imbecillità, che a sua volta, in latino, rimanda al concetto di debolezza, come se il fesso fosse una persona poco intelligente, imbecille, insomma. Questo contrasta radicalmente con la mia esperienza di fessi, che spesso anzi spessissimo sono tutt'altro che poco intelligenti, anzi talora la sprizzano, l'intelligenza, da tutti i pori, addirittura magnificata quando si associa con una forte capacità dialettica ed una facilità di parola notevole.
Infatti la fesseria non è, secondo me, un attributo quantitativo ma qualitativo della mente  tanto da situarsi piuttosto nell'animo: si è, cioè, fessi nell'animo non nella mente.
Mi spiego meglio cercando di ritrarre quello che secondo me è il fesso: il fesso è colui che, pur essendo ampiamente dotato degli strumenti mentali necessari a cogliere ed elaborare tutti gli aspetti di un problema, tuttavia li inquadra all'interno di un suo preconcetto sistema di valutazioni/sensazioni che ne inibiscono e anzi ne complicano la soluzione, di solito rendendola difficilissima o addirittura impossibile; così, per esempio, facendo confusione fra speranza e realismo ( che albergano nell'animo non nella mente!) sottovaluta le possibilità negative e sopravvaluta quelle positive, convincendosi ( o tentando di convincere gli altri) che quelle non si verificheranno e queste si. Qualcuno malizioso (nei miei confronti) potrebbe pensare che io stia assimilando il fesso all'ottimista. Non è così. Intanto perché, come ho detto altre volte, ottimismo e pessimismo non sono altro che i nomi che amiamo dare alla nostra insuperabile ignoranza del futuro; e poi perché innegabilmente non mancano molti fessi inclini a quello che chiamiamo pessimismo: questi sopravvalutano le possibilità negative e sottovalutano quelle positive. Sicché, restando in questa mia visione, si potrebbe dire che esistono fessi ottimisti e fessi pessimisti, entrambi "frullatori", purtroppo instancabili, di idee e di sensazioni, quest'ultime ( nel caso dei politici) più o meno autentiche.
Questa considerazione ci porta al cuore del problema e forse ad una conclusione:  il fesso è colui che difetta di realismo, cioè ( cfr. Devoto-Oli) di " senso della realtà nella sua concretezza".
È evidente che tutti corriamo quotidianamente il rischio di essere, magari occasionalmente, fessi, ottimisti o pessimisti. Il vero problema, per tutti, individualmente e collettivamente, comincia quando questa fesseria si esprime in persone e luoghi capaci di influenzare le altrui opinioni o addirittura di informare l' azione. Un fesso allo stato puro è sicuramente dannoso ma un fesso detentore di un potere di azione ( manager, professionista, giornalista o politico) è una vera calamità sociale, indipendentemente dalle sue inclinazioni al cosiddetto ottimismo o al cosiddetto pessimismo.
Unico antidoto alla fesseria, allora, è la continua coltivazione del senso della realtà, coltivazione peraltro difficile da praticarsi perché implica una profonda conoscenza di sé, degli altri, delle condizioni del vivere di questi, dei meccanismi psicologici  e sociologici che governano le azioni degli individui  e delle società. Occorre riconoscere che, se è difficile praticarla nel privato, questa coltivazione del senso della realtà, tanto più lo è in ambito politico, dove appunto il senso della realtà è insidiato dalle regole della creazione del consenso. Conclusione paradossale e scandalosa: la fesseria pubblica è connaturata alla democrazia?

Nessun commento:

Posta un commento