"Soli ma senza solitudine"
(di Felice
Celato)
Fra le tante cose che, nel serio
periodo che attraversiamo, potrebbero incuriosirci e destare magari un sorriso
(benevolo) sulla natura dei tempi, mi ha colpito (e, devo dirlo: rattristato) la
vicenda emotiva di una (tutto sommato e a
posteriori, gentile) signora che, ahilei!, si è fatta sorprendere, a fianco
del prode, e, pare, ingenuamente ignaro (?), Diliberto, con una maglietta
recante, in caratteri innegabilmente vistosi, la sciocca scritta “la Fornero al
cimitero”.
E’ fin troppo evidente la pericolosa
sciocchezza dell’esternazione insulsa della signora in questione per dedicarsi
ad un commento che, letta l’amara ritrattazione della signora, risulterebbe
anche ingeneroso. E quindi non la commenterò.
E’ però interessante quanto dice,
fra le lacrime, la protagonista della vicenda, intervistata dal Corriere della
Sera (edizione di oggi, 24 marzo), per giustificare se stessa: “…sono una stupida. Io non auguro mai la
morte a nessuno, pensavo di essere ironica, mi sono fatta suggestionare da
tutti i discorsi che leggo su Facebook, su internet: questa Fornero così ci
ammazza, ci manda tutti al cimitero….perciò, in vista del sit-in di martedì
pomeriggio, ho pensato di farmi stampare quella maglietta con quella
scritta…una cretina, me lo dico da sola……ha sentito cosa dicevano l’altra sera da Vespa? E adesso cosa
diranno da Giletti a “Domenica-in?”
Dunque eccoci al corto circuito
mediatico che ci fradicia i cervelli: la suggestione di ciò che viene letto su Facebook e su
internet, poi "il pensiero" ed infine la terribile sanzione, la più temuta, per "il pensiero" sbagliato: che cosa dirà Giletti?
Che dire? Mi vengono in mente, da un
lato,“la dispersione delle idee, delle
decisioni e del linguaggio” e “la
dispersività banalizzante nascosta nei social network”, di cui parla De
Rita (Censis, Rapporto 2011); dall’altro la referenzialità acquisita dai mass media nelle loro espressioni più loquaci.
Poveri noi!
La Fornero (pardon! Il ministro Fornero!), leggiamo nell’intervista, non ha
risposto alle tre mail di scusa
inviatele (o gli?) dalla signora timorata di Giletti: se mi fosse consentito di
dare un consiglio, direi: gentile professoressa (o professore?), risponda pure
e perdoni la confessata sciocchezza….chissà quanto bene dirà poi di lei Vespa!
Roma, 24 marzo 2012
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