giovedì 7 luglio 2011

Stupi-diario

Stupi-diario del 7 7 11



Mai come oggi (fino ad oggi) il senso di questo stupi-diario si colora di stupefazione; oggi non può esserci nemmeno il lontano sospetto che lo strano nome di questa rubrichetta possa alludere alla stupidità!


I protagonisti, infatti, dell’odierno nostro stupere sono persone dall’intelligenza brillante, per uno di questi, che anzi diverse volte abbiamo, credo meritatamente, lodato, direi particolarmente brillante.


Ma lo stupore del fuori onda che ha oggi fatto il giro dei video, quello dei commenti di Tremonti alla conferenza stampa di Brunetta, è veramente stupore!


Per chi non l’ha visto: mentre il Signor Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, on.le professor dottor Renato Brunetta si agitava per diffondere rassicuranti (quanto inutili) messaggi su quella parte della famosa Manovra che riguarda i pubblici dipendenti, un altro signor Ministro, anzi, un super-Ministro, come si ama dire, quello dell’Economia, on.le professor avvocato Giulio Tremonti si faceva – ingenuamente? – sorprendere a commentare con suoi (direbbero gli inglesi) supportive  collaboratori (il signor Ragioniere Generale dello Stato ed il signor Capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia) la stupidità e la vanità del suo illustre collega di governo, con parole chiare ed esplicite, ben al di là di quanto lasciasse intendere il semplice body language. E poi non contento, coinvolgeva nelle sue valutazioni un altro signor Ministro (quello del Lavoro e delle Politiche Sociali) on.le dottor Maurizio Sacconi, che lasciava chiaramente intendere di condividere le valutazioni del signor Ministro dell’Economia. Poi le inevitabili scuse e gli abbracci …..fraterni, ovviamente.


Commento: dove stiamo arrivando? non lo so, ma certamente non siamo sulla buona strada! Per carità, sappiamo tutti come la sommarietà e la brutalità del linguaggio cui ci siamo abituati molto spesso fa premio sulla complessità di certamente più articolati giudizi; sappiamo tutti che ormai siamo avvezzi ai giudizi lapidari e spietati dei quali un certo lessico molto romano-politichese abbonda; e non ci scandalizziamo più di tanto se qualche scivolone nel banale accade anche a persone colte e intellettualmente raffinate. Ma, per la miseria!, perché in occasioni pubbliche come una conferenza stampa affiorino, con dura evidenza, giudizi e valutazioni così sprezzanti (sia pure al netto di quanto appena detto sulla corrività del linguaggio e della naturale antipatia che cerca di suscitare intorno a sé il ministro Brunetta), veramente vuol dire che il grado di reciproca ostilità ed inimicizia, anche all’interno di una compagine che ogni pochi minuti si proclama “coesa”, è arrivato a livelli allarmanti! O, almeno, e se si vuole, stupefacenti!


Mi domando se, oltre ad auspicare chiari segnali di taglio dei costi della politica (ritornello banalizzato dall’uso inane), non potremmo anche sperare in chiari segnali di uno stile della politica che renda il “potere”meno banale?


Un altro dato stupefacente in questo caldo 7 luglio: l’on.le Scilipoti ha 54 anni, buona parte dei quali, suppongo passati in Italia, anche perché in Italia ha avuto un suo cursus honorum politico abbastanza intenso: come ha fatto allora a fare 22.000 visite nelle favelas brasiliane, come ha dichiarato oggi alla presentazione di un suo libro? L’antico amore per i numeri mi porta a fare questo conto: se avesse fatto queste visite con cadenza quotidiana, quand’anche avesse cominciato da neonato e non avesse mai mancato una visita quotidiana, sarebbe arrivato a poco meno di “sole” 20.000 visite (365 giorni X 54 anni = 19.710). Avrà mandato qualcuno!


Ora, supponiamo che abbia dimorato in Brasile per 10 anni continuativi (3650 giorni), dei quali c’è traccia nella sua biografia: in questo caso ne avrebbe visitate 6 al giorno (22.000: 3650= 6). Visite rapide, nevvero, in un decennio tanto intenso?

Nessun commento:

Posta un commento