sabato 16 aprile 2022

Nel tempo del Sabato Santo

Gli auguri di Pasqua 2022

(di Felice Celato)

In questa vigilia pasquale angosciata e depressa, farei fatica a trovare le parole giuste per formularci un vigoroso augurio di Resurrezione, del quale noi tutti abbiamo più che mai bisogno. Ancora una volta (l’ho già fatto qualche anno fa) prenderò in prestito alcuni brani di straordinaria intensità (per ragioni di brevità ne scelgo solo un po' di righe) scritti molti anni fa dall’allora Cardinale Joseph Ratzinger e tratti da una piccola raccolta di meditazioni di Karl Rahner e, appunto, di Joseph Ratzinger (Settimana Santa, Queriniana 2012) che da anni mi accompagna durante questo periodo dell’anno liturgico. 

Sabato Santo: giorno della sepoltura di Dio; non è questo in maniera impressionante il nostro giorno? Non comincia il nostro secolo a essere un grande Sabato Santo, giorno dell’assenza di Dio, nel quale anche i discepoli hanno un vuoto agghiacciante nel cuore che si allarga sempre di più, e per questo motivo si preparano pieni di vergogna e angoscia al ritorno a casa e si avviano cupi e distrutti nella loro disperazione verso Emmaus, non accorgendosi affatto che colui che era creduto morto è in mezzo a loro? ….L’oscurità divina di questo giorno, di questo secolo che diventa in misura sempre maggiore un Sabato Santo, parla alla nostra coscienza. Anche noi abbiamo a che fare con essa. ….Noi abbiamo bisogno del silenzio di Dio per sperimentare nuovamente l’abisso della sua grandezza e l’abisso del nostro nulla che verrebbe a spalancarsi se non ci fosse lui. 

C’è una scena nel Vangelo che anticipa in maniera straordinaria il silenzio del Sabato santo e appare quindi ancora una volta come il ritratto del nostro momento storico. Cristo dorme in una barca che, sbattuta dalla tempesta, sta per affondare…. Dio sta a dormire mentre le sue cose stanno per affondare, non è questa l’esperienza della nostra vita? La Chiesa, la fe­de,[ forse il corso stesso della nostra storia] non assomigliano a una piccola barca che sta per affondare, che lotta inutilmente contro le onde e il vento, mentre Dio è assente? I discepoli gridano nella disperazione estrema e scuotono il Signore per svegliarlo, ma egli si mostra meravigliato e rimprovera la loro poca fede. Ma è diversamente per noi? Quando la tempesta sarà passata, ci accorgeremo di quanto la nostra poca fede fosse carica di stoltezza. E tuttavia, o Signore, non possiamo fare a meno di scuotere te, Dio che stai in silenzio e dormi, e gridarti: svegliati, non vedi che affondiamo? Destati, non lasciar durare in eterno l’oscurità del Sabato Santo, lascia cadere un raggio di Pasqua anche sui nostri giorni, accompàgnati a noi quando ci avviamo disperati verso Emmaus perché il nostro cuore possa accendersi alla tua vicinanza. Tu che hai guidato in maniera nascosta le vie di Israele per essere finalmente uomo con gli uomini, non ci lasciare nel buio, non permettere che la tua parola si perda nel gran sciupio di parole di questi tempi. Signore, dacci il tuo aiuto, perché senza di te affonderemo. Amen.

Possa veramente un raggio di Pasqua illuminare il cammino nostro e del nostro tempo, anche nei giorni bui che stiamo vivendo. Buona Pasqua di Resurrezione a tutti.

Roma, 16 aprile 2022 (Sabato Santo)

 

 

 

 

 

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