domenica 19 settembre 2021

La "farmacia nazionale"

I leaders-pomata

(di Felice Celato)

E’ curioso come nel lessico familiare certe parole finiscano per assumere significati del tutto particolari, piegate ad un uso spesso ironico, qualche volta affettuoso, talora sarcastico ma sempre strettamente convenzionale; cioè destinato a “funzionare” come significante solo in ambiti molto ristretti, magari solo quello familiare.

E’ il caso di un’innocua paroletta di uso cosmetico o farmaceutico (pomata, appunto) che nel nostro lessico familiare (quello mio e della mia famiglia) ha finito per assumere il senso unguentoso di qualcosa o qualcuno banale (semisolido e per uso esterno, direbbe il Dizionario Treccani), dolciastro e accattivante ma appiccicoso e sostanzialmente assai poco efficace e semmai solo lenitivo e superficiale.

Se scavo nella memoria, la nascita di questo uso del tutto familiare risale alla mia esperienza di giovane capo-famiglia che, diligentemente, accompagnava i figli alla messa domenicale in un convento dove ricevevano la loro catechesi ecclesiale a cura di ottimi frati, anche svegli e simpatici; però, nelle feste più importanti, compariva sempre un Padre Superiore (bisogna dirlo: molto ben pettinato, anche per vistose insofferenze verso una non più incipiente calvizie!) che “erogava” omelie banali e dolciastre con un tono un po' appiccicoso che ci lasciava sempre addosso il senso di untuoso che emanava dalla sua …scarsa ma ben curata chioma. Ricordo così che una volta, nel recarci a messa in una qualche solennità, ebbi a chiedere a mia figlia se fosse prevista la predica di Padre…; lì per lì, non ricordandomene il nome, dissi di Padre Pomata. Tutti ne ridemmo; ma al povero Padre questo nomignolo rimase così appiccicato che finimmo per usarlo anche quando ne ricordavamo perfettamente il nome. Anzi, finimmo per estendere l’uso dell’affisso “pomata” ai tanti personaggi – non più e non solo di ambiente chiesastico – che, per vari motivi, ci sembravano meritare il nomignolo, talora anche vagamente vezzeggiativo.

Questa – forse buffa – accezione familiare della parola pomata non manca di suggerirmi irrispettose applicazioni anche quando osservo l’oratoria mediatica di alcuni nostri leaders politici, ossessionati dalla preoccupazione di erogare lenimenti ed unguenti al loro popolo e in generale al pubblico televisivo, che, stando agli stilemi della nostra cosiddetta comunicazione (specie se di Stato), sembrerebbe necessitarne. Per carità, talvolta l’unguento è magari destinato a suscitare effetti revulsivi (cioè a provocare afflussi sanguigni ai tessuti superficiali, anche suscitando irritazione locale); ma pur sempre di pomate si tratta, untuose e spesso maleodoranti, che spesso – come gran parte delle pomate appena applicate – se ne vanno con un accurato lavaggio, si tratti di mani, di volto o di altra parte del corpo (magari della testa!). 

Bene. Poiché ognuno di noi ha le sue idiosincrasie (anche politiche), non tenterò nemmeno (anche se avrei molte idee al riguardo!) di applicare nominativamente l’appellativo di leader-pomata a nessuno dei correnti (solo per dire attuali) leaders politici di questo paese che pure di cure urgenti e profonde ha bisogno, certamente non sostituibili con l' applicazione di semplici pomate, né lenitive né revulsive. Mi pare però che i leaders-pomata non manchino (direi anzi che abbondino); che i tubetti dei loro medicamenti ingombrino il bancone della nostra “farmacia nazionale”, spesso inscatolati senza risparmio di colori sgargianti e accompagnati da bugiardini (mai una parola mi è sembrata più adatta!)  che promettono mirabilia senza contro-indicazioni e che tacciono sugli effetti collaterali, magari suscitando – quando ce ne porge una scatola – lo sguardo ironico del farmacista che conosce malattie e cure (vere) per averle a lungo studiate. 

Forse non sarebbe male se ciascuno di noi (specie quando esercita la sua coscienza di cittadino), prima di affidarsi alle pomate (e ai loro "spacciatori"politici), sentisse un medico competente e soprattutto non pietoso, perché, come dicevano i nostri nonni, il medico pietoso fa la piaga verminosa (e noi di piaghe aperte ne abbiamo molte).

Roma, 19 settembre 2021 (Festa di San Gennaro)

 

 

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