domenica 20 luglio 2014

Seminatori

Il seminatore di dubbi.
(di Felice Celato)

Ma siamo sicuri che – come è comune vulgata – gli Italiani abbiano un reale interesse (non dunque l’interesse “percepito”, ma quello reale) ad un’accelerazione dell’attività legislativa del Parlamento? Sembra – ma, per quanto mi sia adoperato, non sono riuscito a procurarmi dati sicuramente affidabili – che in Italia vigano fra le 150.000 e le 200.000 leggi, contro le 3.000 in UK, le 5.500 in Germania e le 7.000 in Francia. E questo con un Parlamento “lento” a fare leggi e con una storia unitaria più breve (almeno di UK e Francia)! Le leggi approvate dal Parlamento Italiano nel solo 2013  sono state ben 150 (più o meno una ogni due giorni togliendo i sabati e le domeniche). Siamo sicuri che il problema (quello “percepito”) non abbia origine in un altro e ben più grave problema (quello, forse, reale) della scarsa qualità normativa e della eccessiva invasività dell’attività legislativa rispetto alla potestà regolatoria delle Pubbliche amministrazioni? Se qualcuno amante del dubbio ha delle risposte, per favore me le dia. Fino ad allora non riterrò intelligente partecipare a discorsi sulla riforma del Senato (ovvero del bicameralismo). Non mi sorprende però se, in Europa, non ci sia nessuna intenzione di scambiare questa riforma con la cosiddetta, agognata “flessibilità” (leggasi: autorizzazione a fare più debiti).

Il seminatore di zizzania
(idem, c.s.)

Oggi, all’omelia del P. De Bertolis (Chiesa del Gesù, ore 10) ho appreso una cosa che proprio non sapevo (ovviamente, una fra le tante che non so) e cioè che la zizzania (lolium temulentum) è una pianta non solo molto simile al grano (e questo lo sapevo) ma anche una pianta “tossica” nel senso che – se ingerita – provoca indigestioni, vomito e ubriacatura (temulentia, appunto, in latino). C’è di che riflettere – e l’ha fatto, molto bene, il padre DeBertolis – sulla natura della zizzania seminata “dal nemico” nel campo di grano: apparente omogeneità dell’aspetto (rispetto al buon frumento) e tossicità grave; e sulla difficoltà del discernimento, attorno a noi ma anche e soprattutto – dice sonoramente il p. De Bertolis – dentro di noi.
Roma 20 luglio 2014

P.S:
Essendo questa seconda prospettiva (quella interiore) più difficile – e non certo adatta a questo “luogo” – la mia passione per il menar di mani (dialettiche, ovviamente!) mi porta – inesorabilmente – a guardare attorno (prospettiva sempre più comoda, lo riconosco), alla natura delle seminagioni (molto fruttuose) di certi cercatori di Verità dei nostri tempi confusi; beh! confesso che mi pare un esercizio eroico il dover attendere la mietitura (”la consumazione del secolo”, Mt. 13,40) come fa il Buon Padrone del campo. Ci vuole tanta pazienza (virtù esemplare e per me difficilissima!), ma – tanto per seminare un altro dubbio – chissà che qualche scappellotto (sempre dialettico, s'intende) talora non faccia meglio….di un’altra intervista.


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