Il seminatore di dubbi.
(di Felice Celato)
Ma siamo sicuri
che – come è comune vulgata – gli Italiani abbiano un reale interesse (non
dunque l’interesse “percepito”, ma quello reale) ad un’accelerazione
dell’attività legislativa del Parlamento? Sembra – ma, per quanto mi sia
adoperato, non sono riuscito a procurarmi dati sicuramente affidabili – che in
Italia vigano fra le 150.000 e le 200.000 leggi, contro le 3.000 in UK, le
5.500 in Germania e le 7.000 in Francia. E questo con un Parlamento “lento” a
fare leggi e con una storia unitaria più breve (almeno di UK e Francia)! Le
leggi approvate dal Parlamento Italiano nel solo 2013 sono state ben 150 (più o meno una ogni due
giorni togliendo i sabati e le domeniche). Siamo sicuri che il problema (quello
“percepito”) non abbia origine in un altro e ben più grave problema (quello,
forse, reale) della scarsa qualità normativa e della eccessiva invasività
dell’attività legislativa rispetto alla potestà regolatoria delle Pubbliche
amministrazioni? Se qualcuno amante del dubbio ha delle risposte, per favore me
le dia. Fino ad allora non riterrò intelligente partecipare a discorsi sulla
riforma del Senato (ovvero del bicameralismo). Non mi sorprende però se, in
Europa, non ci sia nessuna intenzione di scambiare questa riforma con la
cosiddetta, agognata “flessibilità” (leggasi: autorizzazione a fare più
debiti).
Il seminatore di zizzania
(idem, c.s.)
Oggi,
all’omelia del P. De Bertolis (Chiesa del Gesù, ore 10) ho appreso una cosa che
proprio non sapevo (ovviamente, una fra le tante che non so) e cioè che la
zizzania (lolium temulentum) è una
pianta non solo molto simile al grano (e questo lo sapevo) ma anche una pianta
“tossica” nel senso che – se ingerita – provoca indigestioni, vomito e ubriacatura
(temulentia, appunto, in latino). C’è
di che riflettere – e l’ha fatto, molto bene, il padre DeBertolis – sulla
natura della zizzania seminata “dal nemico” nel campo di grano: apparente
omogeneità dell’aspetto (rispetto al buon frumento) e tossicità grave; e sulla
difficoltà del discernimento, attorno a noi ma anche e soprattutto – dice
sonoramente il p. De Bertolis – dentro di noi.
Roma
20 luglio 2014
P.S:
Essendo
questa seconda prospettiva (quella interiore) più difficile – e non certo
adatta a questo “luogo” – la mia passione per il menar di mani (dialettiche,
ovviamente!) mi porta – inesorabilmente – a guardare attorno (prospettiva
sempre più comoda, lo riconosco), alla natura delle seminagioni (molto
fruttuose) di certi cercatori di Verità dei nostri tempi confusi; beh! confesso
che mi pare un esercizio eroico il dover attendere la mietitura (”la
consumazione del secolo”, Mt. 13,40) come fa il Buon Padrone del campo. Ci
vuole tanta pazienza (virtù esemplare e per me difficilissima!), ma – tanto per
seminare un altro dubbio – chissà che qualche scappellotto (sempre dialettico, s'intende) talora non faccia meglio….di
un’altra intervista.
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